RSI-RETE UNO: Riflettori puntati e luci accese – ma non troppo! – sull’inquinamento luminoso

Con Antonio Bolzani e Nicola Colotti

In Svizzera, a scadenze regolari, i Cantoni e i Comuni dichiarano di voler ridurre e prevenire l’inquinamento luminoso che produce degli effetti negativi sia sull’ambiente sia sulla vita dell’uomo e degli animali e, tra gli obiettivi di politica ambientale, c’è anche quello di contenere le emissioni luminose e i consumi nell’ambito dell’illuminazione pubblica. Ricordiamo che l’inquinamento luminoso è lo schiarimento artificiale del cielo notturno che provoca un effetto di disturbo alle persone e alla natura, un inquinamento presente anche in Svizzera. Nelle montagne il cielo stellato risulta essere davvero migliore che sull’Altipiano, in pianura e nelle agglomerazioni cittadine. Tuttavia, in tutto il nostro Paese non c’è più un luogo dove l’oscurità raggiunge un livello di buio naturale. L’inquinamento luminoso è un fenomeno globale documentato da immagini satellitari che mostrano quanto esso sia impressionante e come esso sia accentuato soprattutto nei paesi industrializzati. Le notti sono quindi sempre più illuminate artificialmente con conseguenze di fastidio, di disturbo e di cambiamenti d’abitudini per uomini e animali. Prevenire l’uso di illuminazioni inefficienti, moleste e dirette verso spazi e occhi dove l’illuminazione non è necessaria è dunque uno dei mezzi di contenimento così come spegnere le fonti luminose inutili, cioè evitare le luci nei luoghi sbagliati e nei momenti non necessari. Le soluzioni per risolvere il problema dell’inquinamento luminoso esistono ma -ci si chiede- se tutti ne sono consapevoli e si faccia abbastanza. Insomma c’è davvero una sensibilità accresciuta attorno al problema? Dove bisogna recarsi per ammirare il cielo con le sue stelle cadenti? Quanto e come sono cambiate le illuminazioni pubbliche? Grazie al progresso tecnologico, nell’ambito privato si risparmia molta energia ma si produce sempre più luce. Anche l’architettura, con le sue ampie facciate in vetro, contribuisce ad un’accresciuta e costante illuminazione all’esterno. A questo proposito, gli architetti, quando progettano un edificio, pensano all’inquinamento luminoso? A queste e ad altre domande rispondono gli esperti della puntata di Uno Oggi.

Sono ospiti:
Stefano Klett
, vice presidente e coordinatore della Sezione Ticino di Dark Dark-Sky Switzerland (DSS), organizzazione non-profit che informa sulla necessità e le possibilità di usare in modo ponderato la luce artificiale
Marzia Mattei-Roesli, biologa e responsabile del Centro protezione chirotteri Ticino
Sergio Kraschitz, collaboratore scientifico dell’Ufficio della prevenzione dei rumori della Divisione dell’ambiente del Dipartimento del territorio
Francesco Fumagalli, astrofilo e responsabile dell’Osservatorio astronomico Calina di Carona e di quello della Capanna di Gorda in Val di Blenio
Claudio Caccia, ingegnere e responsabile regionale dell’Associazione Città dell’energia
Giuseppina Togni, membra di comitato dell’Agenzia svizzera per l’efficienza energetica

La2DOC: Inquinamento luminoso, l’oscurità che sparisce

Inquinamento luminoso, l’oscurità che sparisce

Poco più di cento anni fa le notti sulla Terra erano nere. Ma grazie alla vittoria dell’elettricità e della lampadina, molte aree sono oggi luminose quasi come il giorno e per quasi ventiquattr’ore. Si calcola inoltre che ogni anno vi sia un aumento del 6% della luce artificiale sulla Terra.

Questa illuminazione del nostro pianeta ha effetti diretti sulle persone, sugli animali e piante. Molti ecologisti parlano di una nuova forma di inquinamento. La notte, come fase di riposo e di rigenerazione per il corpo e per la mente, è ormai una dimensione che sta andando sempre più perdendosi.

Nel regno animale questa costante illuminazione eccessiva sta anche causando diversi problemi che minacciano l’esistenza di alcune specie. Nel 2015 l’UNESCO aveva dichiarato l’anno come “Anno Internazionale della Luce” perché il tema non era mai stato così attuale e preoccupante. E tale lo è tuttora.

Come cambierà la diffusione della luminosità nel mondo? Quali sono le conseguenze sugli esseri umani di questo fenomeno? Quali tecnologie potrebbero rendere le notti di nuovo più buie e rendere la luce rimasta “più sana”? Il documentario “Inquinamento luminoso, l’oscurità che sparisce” indaga su queste domande e presenta gli ultimi risultati della ricerca nel campo.

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«Più buio per Wallisellen»

Come l’iniziativa di un singolo può portare a grandi risultati

Cosa ha indotto un Comune dell’agglomerato urbano zurighese come Wallisellen a combattere l’inquinamento luminoso?

2017

Lukas Schuler, presidente di Dark-Sky Switzerland, e Tobias Hofstetter, consulente in materia di energia, incontrano rappresentanti dell’Associazione per la protezione della natura, del Partito Socialista (SP), dei Verdi Liberali (GLP) e dei Verdi:  sono tutti di Wallisellen e tutti sono preoccupati per la troppa luce che c’è nel Comune, in particolare per l’eccessiva illuminazione della stazione ferroviaria e del centro commerciale di Glatt, che si trova sul territorio comunale.

In occasione di una serata pubblica, Lukas Schuler illustra la problematica dell’inquinamento luminoso nel suo insieme, Eva Inderwildi, biologa, ne spiega gli effetti sul mondo animale e il consigliere comunale Rolf Schatz mostra le possibilità offerte dalle normative esistenti nel Canton Zurigo per affrontare il problema.

Dall’altra parte, ad ascoltare con massima attenzione, ci sono la presidente dell’Autorità Scolastica, un rappresentante dell’Azienda elettrica locale e il capo dell’Ufficio delle infrastrutture, in rappresentanza delle autorità. La serata si conclude con un sopralluogo. I partecipanti, divisi in due gruppi, hanno la possibilità di vedere con i propri occhi diversi esempi di sorgenti luminose inquinanti. La televisione e i giornali locali danno spazio all’avvenimento.

In un secondo momento Lukas Schuler e i suoi alleati creano un comitato e decidono di lanciare l’iniziativa dal nome «Più buio per Wallisellen».

2018

Nel Consiglio Comunale di Wallisellen vengono eletti quattro nuovi membri. L’Ufficio del paesaggio e delle infrastrutture va al rappresentante dei Verdi. La responsabilità dell’illuminazione pubblica rientra in gran parte tra le competenze di questo Ufficio. Un colpo di fortuna.

Schuler e i suoi alleati raccolgono firme per la loro iniziativa e riescono a consegnare al Municipio 287 firme autenticate: l’iniziativa è dichiarata valida.

2019

Il Municipio chiede che l’iniziativa sia dichiarata rilevante. Opposizione contro la votazione arriva da parte dell’UDC che ritiene il progetto inutile, troppo costoso e negativo dal punto di vista della sicurezza.

Lukas Schuler invita personalmente i firmatari dell’iniziativa, tramite circolare in bucalettere, a partecipare all’assemblea comunale, durante la quale egli stesso smonta e ribalta gli argomenti degli oppositori.

L’11 giugno l’Assemblea Comunale vota: con 137 voti contro 4 l’iniziativa «Più buio per Wallisellen» viene dichiarata rilevante. Il Consiglio Comunale ha ora 18 mesi di tempo per proporre un progetto per contrastare efficacemente l’inquinamento luminoso a Wallisellen.

2020

Il momento decisivo della votazione si avvicina. La stampa mantiene vivo l’interesse riportando gli argomenti dei favorevoli e dei contrari. Lukas Schuler sottolinea che la realizzazione del progetto non comporta nessun aumento della burocrazia poiché si limita a mettere in atto disposizioni della Confederazione, dei Cantoni e norme sull’illuminazione già in vigore dal 2013.

Il 21 settembre l’Assemblea Comunale vota. Lukas Schuler spiega ancora una volta il punto di vista degli iniziativisti. Senza ulteriore dibattito i presenti accolgono la proposta del Municipio con 143 voti favorevoli e 4 contrari. Il Municipio chiede che si prenda nota delle misure già intraprese, quali lo spostamento del tracciato di corsa notturna fuori dalla zona naturale protetta, lo spegnimento di una colonnina davanti all’Ufficio per l’edilizia e l’installazione di diverse illuminazioni stradali intelligenti. Il Municipio prevede inoltre per il 2021 la realizzazione di un piano direttore per l’illuminazione e il conseguente adattamento delle norme edilizie e del piano regolatore nonché delle ordinanze di Polizia.

Com’è stato possibile che il Comune di Wallisellen si sia pronunciato quasi all’unanimità per un importante miglioramento nell’ambito dell’illuminazione pubblica e per un ulteriore pianificazione che eviti l’inquinamento luminoso? Una singola persona ha preso l’iniziativa, ha saputo conquistare l’appoggio delle diverse autorità e dei gruppi d’interesse e insieme  è stato percorso, passo dopo passo, l’iter attraverso le istituzioni. Il fatto che i Comuni siano tenuti a prevedere un’illuminazione che tenga conto delle esigenze, oltre che degli esseri umani, anche degli animali e delle piante, ha permesso di trovare una soluzione efficace a livello locale.

Passaggio pubblico accanto alla casa parrocchiale. Basta lampade a fluorescenza che diffondono luce in tutte le direzioni.

 

Sabine Ziegler rileva da Rolf Schatz l’ufficio direttivo di Dark-Sky Switzerland

Il 7 gennaio Rolf Schatz ha consegnato la gestione dell’ufficio direttivo alla subentrante Sabine Ziegler.

Sabine Ziegler und Rolf Schatz bei der symbolischen Übergabe der Geschäftsleitung von Dark-Sky Switzerland
Sabine Ziegler riprende da Rolf Schatz la gestione di Dark-Sky Switzerland

Per il comitato Sabine Ziegler è stata una conoscenza casuale, si è dimostrata subito interessata e qualificata. Rappresenterà Dark-Sky Switzerland con una carica al 20%. Fortunatamente può anche corrispondere in francese, dato che proprio quest’anno il nostro rappresentante Romando, Eliott Guenat, si prenderà una pausa partecipando a un tour in bicicletta solare verso la Cina.

Sabine Ziegler porta con sé un ricco bagaglio. Ha studiato scienze ambientali al Politecnico federale di Zurigo, molti l’hanno conosciuta grazie alla sua precedente collaborazione politica con il PS nei consigli comunali e cantonali. Si è spesso occupata di sostenibilità e di questioni energetiche, ha proseguito la sua formazione in questi settori all’Università di San Gallo ed è stata nominata nel Consiglio di amministrazione dell’EKZ. Infine, ma non per questo meno importante, gestisce una propria società di consulenza in materia di mediazione ed è un’imprenditrice esperta.

A nome di Dark-Sky Switzerland diamo un caloroso e ufficiale benvenuto a Sabine Ziegler e le auguriamo successo e bei momenti con tutti i nuovi compiti.

Rolf Schatz ha gestito dal 2014 con successo l’ufficio direttivo di Dark-Sky Switzerland, nel 2019 ha dovuto purtroppo subire una battuta d’arresto per motivi di salute, che gli ha impedito di proseguire al ritmo desiderato. Abbiamo apprezzato il modo diretto di agire di Rolf, che ha avuto un buon feeling con le emergenti preoccupazioni delle autorità e della popolazione. Inoltre, egli è sempre stato solidale con la nostra causa,  la difendeva con forza e passione, poiché le sue altre attività lo avevano già reso un avvocato della natura. Ci ha comunicato per tempo le sue dimissioni ed esse sono effettive dal 2020.

Rolf Schatz si congederà ufficialmente da Dark-Sky Switzerland in occasione dell’assemblea generale del 12 marzo 2020, moderando per l’ultima volta la nostra assemblea generale.

Rimarrà membro di Dark-Sky Switzerland e continuerà a parlare a nome di Dark-Sky quando ci sarà l’occasione, nei propri ambiti specialistici.

Per il comitato
Lukas Schuler, Presidente

 

Globe at Night – Contare le stelle per la scienza (all’aperto, di notte, in tutto il mondo su dispositivi mobili)

Globe at Night, che esiste dal 2009, nel 2020 vorrebbe ampliare ulteriormente il suo database. Tutti possono partecipare, l’unico requisito è l’accesso a Internet e un dispositivo mobile.

  1. Naviga su <www.globeatnight.org>
  2. Nella pagina delle risorse, se necessario, è possibile selezionare una lingua diversa dall’inglese
  3. Verrà visualizzata una pagina che ti guiderà in sei semplici passaggi per inviare il rapporto della tua osservazione .

Per la loro campagna di misurazione, gli scienziati vorrebbero avere il maggior numero possibile di osservazioni nel periodo che va da San Valentino (14 febbraio) al 28 marzo 2020 (il giorno dell’Astronomia).

Partecipa, non preoccuparti se non hai accesso ad Internet durante l’osservazione, prendi nota in modo da peter inserire successivamente i dati dal tuo pc.