Vivere la Montagna – La scalata della luce

logo_viverelamontagna_01Tutti abbiamo per certo notato la differenza tra il cielo notturno in montagna e quello cittadino. In montagna si è avvolti da migliaia di stelle, sembra quasi di poterle toccare. A quote elevate, immersi nelle montagne

Senza alcuna difficoltà possiamo osservare la Via Lattea, che non è nient’altro che un braccio della galassia in cui viviamo. Se poi osserviamo attraverso un normale binocolo possiamo tranquillamente viaggiare nello spazio e vedere oggetti incredibili per varietà e distanza, come ammassi stellari e galassie che sfoggiano tutta la loro bellezza, staccandosi per contrasto dall’oscurità del cielo. La luce di gran parte di questi oggetti ha viaggiato per milioni di anni, essi appaiono quindi a noi come erano milioni di anni fa’, producendo uno spettacolo incomparabile. Quando però torniamo nelle zone urbane questo spettacolo scompare, rimangono visibili solo poche decine di stelle. Nei casi peggiori gli unici oggetti visibili sono i pianeti del sistema solare e qualche stella molto brillante come Spica o Arturo. Vi siete mai chiesti l’origine di questo fenomeno?

» 2006-01-26 viverelamontagna (pdf)

» www.viverelamontagna.ch

Mozione Gran Consiglio – Applicare le raccomandazioni dell’UFAFP per ridurre le emissioni luminose

È stata presentata in Gran Consiglio dall’Onorevole Francesco Cavalli una mozione riguardante le emissioni luminose. La Mozione richiede al Gran Consiglio di applicare le raccomandazioni UFAFP nel nostro Cantone. È indispensabile che l’illuminazione esterna venga coordinata a livello cantonale. Si attende una presa di posizione a riguardo.

stemmati_09

 

Mozione


data 23 gennaio 2006
presentata da Francesco Cavalli e conf.


Applicare le raccomandazioni dell’UFAFP per ridurre le emissioni luminose

L’inquinamento luminoso è forse meno noto di altri con i quali la nostra società è confrontata e che sono oggetto di preoccupazione per la salute e la qualità della vita, come l’inquinamento dell’acqua, dell’aria e del suolo.

Tuttavia anche questo tipo di inquinamento, causato dalla sempre crescente, ma non sempre necessaria, illuminazione artificiale, non è da sottovalutare in quanto priva tutti noi di un bene primario costituito dalla bellezza del cielo notturno. Non sono soltanto gli astrofili ad essere danneggiati ma chiunque abbia un minimo di interesse per la conoscenza dell’Universo che ci circonda. Basti pensare che circa la metà della popolazione europea non è più in grado di vedere la Via Lattea ad occhio nudo. In Ticino la situazione non è diversa; le rilevazioni effettuate dalla sezione ticinese dell’associazione Dark-Sky mostrano come la luminanza misurata a Bellinzona è circa 7 volte quella che si registra sul passo del Lucomagno, a Chiasso 15 volte e a Lugano ben 24 volte, sempre in rapporto al Lucomagno.

Inoltre l’inquinamento luminoso può anche risultare dannoso per la salute dell’uomo (come disturbi del sonno e alterazioni del battito cardiaco) ed è certamente nocivo per altre specie come la fauna notturna. Ad esempio gli skybeamer, fasci di luce di grande potenza proiettati verso l’alto da discoteche o in occasione di festeggiamenti, sono del tutto inutili e, oltre a deturpare il paesaggio e a generare disorientamento tra gli uccelli notturni, possono essere fonte di pericolo per il traffico aereo, terrestre e lacustre.

Il fenomeno è stato studiato anche nell’ambito di un progetto interdisciplinare denominato Fiat Lux condotto dall’Istituto di storia delle Alpi. In esso si analizzano da diversi punti di vista (biologico, sociale, tecnico, economico e culturale) pregi e difetti dell’illuminazione artificiale.

Il tema è già stato oggetto di due interrogazioni (9.11.1999 e 17.4.2000) di Giorgio Canonica e cofirmatari, alle quali il Consiglio di Stato aveva risposto di non ritenere necessario emanare specifiche normative. Ora però un elemento nuovo giustifica la presentazione dal presente atto parlamentare.

Infatti, nello scorso dicembre l’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP) ha pubblicato uno studio in cui si fa il punto sullo stato dell’inquinamento luminoso in Svizzera e si formulano alcune raccomandazioni all’indirizzo dei Cantoni:

prevedere una procedura di licenza edilizia per tutte le installazioni d’illuminazione di grandi edifici e impianti, compresi gli edifici storici;

vietare o, qualora ciò non fosse possibile, limitare il più possibile gli impianti puntati al cielo che non vengono utilizzati a scopi di sicurezza e di illuminazione (skybeamer, proiettori laser, proiettori pubblicitari o fonti di luce artificiale analoghe) per proteggere le specie, i biotopi o il paesaggio;

i provvedimenti elencati devono essere sopportabili per i detentori di tali impianti (dal punto di vista tecnico, delle condizioni di esercizio e in termini economici);

sottoporre a verifica e, per quanto possibile, risanare le installazioni di illuminazione di grandi edifici e impianti, compresi gli edifici e gli impianti storici, con lo scopo di prevenire le conseguenze negative delle emissioni.

In altri Cantoni si sta già procedendo in questo senso. Lucerna ha vietato l’uso degli skybeamer; lo stesso hanno fatto alcuni comuni nei Cantoni di Berna e Basilea Campagna. Zurigo sta rivedendo tutta l’illuminazione pubblica.

Anche in altre nazioni qualcosa si muove: la Germania dispone già dal 1994 di direttive sulla valutazione delle emissioni luminose; in Italia alcune Regioni (Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto) hanno emanato norme in materia di riduzione dell’inquinamento luminoso; la Repubblica Ceca è stato il primo paese al mondo ad emanare una legge sulle emissioni luminose.

L’inquinamento luminoso può essere ridotto adottando semplici accorgimenti quali la verifica dell’effettiva necessità, l’orientamento verso il basso dei fasci luminosi, la schermatura, la riduzione della potenza, l’utilizzo di timer o di sensori. E lo si può fare mantenendo lo stesso livello di sicurezza nelle pubbliche vie.

Non da ultimo è opportuno ricordare che un’illuminazione eccessiva e fine a se stessa costituisce anche uno spreco energetico, per cui una sua limitazione determina pure un risparmio.

Con la presente mozione, si chiede al Consiglio di Stato di varare, in conformità con le raccomandazioni dell’UFAPF, misure atte a diminuire l’inquinamento luminoso, con precise indicazioni e anche normative che impediscano un uso esagerato della luce artificiale, specialmente nei casi in cui essa è palesemente superflua.

Francesco Cavalli
Canonica G. – Carobbio W. –
Maggi – Pelossi – Pestoni

» Testo Mozione

 

RTSI – Rete 1 – Usi e consumi: “SAPETE CHE COSA E’ L’INQUINAMENTO LUMINOSO?” a cura di Daniela Lüthi

rete1_04Addobbi e illuminazioni natalizie contribuiscono a oscurare il cielo: ma una volta l’anno è concesso!

Per il resto invece sarebbe opportuno un ripensamento. Perciò, con l’aiuto del nostro esperto, si traccia la mappa dell’inquinamento luminoso in Svizzera e in Ticino; si evidenziano le conseguenze su persone, flora e fauna, e il degrado della visibilità delle stelle, e via dicendo; attendiamo le domande del pubblico che può telefonare per una mezz’ora allo 084 803 07 07 per puntualizzare insieme le possibilità di un miglioramento della situazione, le opportunità che ne deriverebbero per esempio per ciò che riguarda il risparmio energetico e il miglioramento della qualità di vita. Non da ultimo si fa il punto anche sulla proposta di legge dell’ufficio federale dell’ambiente per combattere l’inquinamento luminoso.

Risponde alle domande del pubblico Stefano Klett della sezione ticinese di Dark-Sky Switzerland.

 

Comunicato Stampa – UFAM – L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM): “L’oscurità: un bene da proteggere”, “Illuminare meglio consumando meno”

bund_logo202_01L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) riconosce il problema “Inquinamento Luminoso”. Infatti, in un comunicato stampa, l’UFAM rende attenti sulle conseguenze delle emissioni luminose e presenta una serie di raccomandazioni per limitarle.

Tra le conseguenze vengono citati i problemi per le numerose specie vegetali e animali, la mutazione del paesaggio notturno, il disturbo delle fonti luminose indesiderate e l’inutile spreco energetico.

UFAM raccomanda di evitare l’illuminazione negli spazi naturali, la schermatura dei fasci luminosi, la diminuzione delle emissioni e la riduzione in termine di tempo (dalle 22:00 alle 6:00) dell’illuminazione artificiale.

A tal proposito l’UFAM ha pubblicato un opuscolo “Prevenzione delle emissioni luminose: raccomandazioni”, lo si può ottenere (cartaceo o download) sul sito dell’UFAM.

» 2005-12-22 UFAM Illuminare meglio consumando meno  (pdf)
» 2005-12-22 UFAM Il cielo e un bene comune  (pdf)
» 2005-12-22 UFAM Troppa luce disturba gli uccelli  (pdf)
» 2005-12-22 UFAM Prevenzione delle emissioni luminose  (pdf)

» Ufficio federale dell’ambiente (UFAM)

» Comunicato Stampa

 

I risultati

timisuara_fd225234dfLa cartina del Ticino enumera i luoghi dove abbiamo effettuato le misure (riferirsi alla tabella dei risultati). Accanto alle foto panoramiche oltre al numero riferito al luogo ho indicato il colore rappresentato nella mappa ed il rapporto di luminanza calcolato in base al valore SQM misurato.

Le foto eseguite sul passo del Lucomagno mostrano un cielo fantastico, ma all’orizzonte è ben visibile (a sud ed a nord) il chiarore dei centri cittadini. Dal lato nord risulta meno marcato ma comunque ben visibile, malgrado che il Lucomagno risulti ben lontano dai primi centri cittadini in quella direzione. A Biasca il cielo allo zenit è abbastanza scuro ma l’illuminazione della chiesa e della cascata rischiarano praticamente tutta la montagna adiacente.

Tabella Risultati

No.

Luogo

Latitudine /
Longitudine /
Altitudine

Data /
Ora

Temperatura

SQM
(Magnitudes/
arcsecond²)

Luminanza
(mcd/m²)

Rapporto Luminanza

1

Passo Lucomagno

N 46° 33.30′
E 8° 48.14′
1900 m

09.10.2005
22.00 – 22.20

2˚C

21.45

0.28

1.00

2

Camperio

N 46° 31.27′
E 8° 55.64′
1000 m

09.10.2005
23.00 – 23.30

5˚C

21.45

0.28

1.00

3

Biasca

N 46° 20.92′
E 8° 58.00′
280 m

25.10.2005
21.45 – 22.10

13˚C

20.50

0.68

2.40

4

Bellinzona

N 46° 11.84′
E 9° 01.03′
235 m

25.10.2005
22.40 – 23.00

10˚C

19.35

1.97

6.92

5

Piano di Magadino

N 46° 09.57′
E 8° 56.15′
220 m

25.10.2005
22.40 – 23.00

10˚C

20.15

0.94

3.31

6

Robasacco

N 46° 08.38′
E 8° 57.58′
520 m

26.10.2005
23.35 – 23.50

10˚C

20.35

0.78

2.75

7

Rivera

N 46° 07.60′
E 8° 55.25′
478 m

26.10.2005
00.15 – 00.30

11˚C

19.85

1.24

4.37

8

Lugano
(Porza)

N 46° 01.58′
E 8° 57.26′
433 m

26.10.2005
01.10 – 01.25

12˚C

18.00

6.81

23.99

9

Collina d’Oro (Bigogno)

N 45° 58.51′
E 8° 54.95′
550 m

26.10.2005
22.00 – 22.15

11˚C

19.55

1.63

5.75

10

Mendrisio

N 45° 52.73′
E 8° 58.65′
300 m

26.10.2005
21.00 – 21.15

8˚C

19.00

2.71

9.55

11

Chiasso (Balerna)

N 45° 50.23′
E 9° 00.17′
244 m

26.10.2005
20.20 – 20.35

12˚C

18.50

4.30

15.14

2005-10_01-05_pano_3d1abfc3b5Il cielo sopra Bellinzona risulta nettamente rischiarato dall’illuminazione esagerata dei monumenti. Se è chiaro a tutti che i castelli di Bellinzona fanno parte del patrimonio dell’umanità, a parere degli astronomi e astrofili anche il cielo buio andrebbe dichiarato tale. Lo hanno chiesto ufficialmente il 7 maggio 2002, firmando in oltre 7’000 la dichiarazione di Venezia, per chiedere al UNESCO di dichiarare il cielo notturno patrimonio dell’umanità. Personalmente ritengo importante l’illuminazione dei monumenti, ma essa andrebbe moderata limitandosi ad illuminare le opere senza deturpare il cielo notturno. Nella foto scattata sul Piano di Magadino oltre a essere ben visibile Bellinzona (sulla sinistra) e Locarno (sulla destra), sono ben visibili le luci di Lugano che rischiarano il cielo dietro al Monte Ceneri.
A Lugano ci è praticamente stato impossibile trovare un luogo dove eseguire le pose senza avere qualche lampione che ci illuminasse direttamente.

Lugano, Bellinzona, Chiasso e Mendrisio risultano avere un cielo talmente luminoso che spesso alla visione delle foto mi viene chiesto se abbia effettuato le riprese di giorno. Tutte le foto sono state scattate di notte senza luna con identici valori di posa.

 

2005-10_06-11_pano_2fa5200ae2Come accennato prima in base al valore SQM misurato ho calcolato il valore di luminanza del cielo (in cd/m²) e il rapporto di luminanza tra le varie regioni per rapporto al luogo più buio (il Lucomagno). Questi valori sono riposti nella tabella dei risultati.

Si ottiene che Biasca è 2,4 volte più luminosa del Lucomagno, Bellinzona 7 volte, Mendrisio 10 volte, Chiasso 15 volte e Lugano 24 volte.

Quindi le foto e le misure lo confermano, i centri cittadini e le località adiacenti risultano aver perso completamente l’oscurità. Anche nelle zone più buie si può scorgere il bagliore cittadino, anche se a chilometri di distanza; in Svizzera risulta impossibile trovare un luogo scuro al naturale. Ma la mia preoccupazione va oltre; anche nelle zone di montagna si sta confermando la tendenza a voler illuminare sempre di più, tutto (monumenti, strade, piste da sci, etc.) e senza alcun criterio. Per quanti anni ancora potremo vedere il cielo buio in montagna? Vogliamo veramente negare questo magnifico spettacolo alle nuove generazioni? È responsabilità di tutti noi cercare di salvaguardare il cielo frenando questa tendenza del tutto irrazionale. Sensibilizziamo le autorità e gli addetti ai lavori: cerchiamo di illuminare in modo coscienzioso.

 

 

Esecuzione delle misure

Si tratta di trovare la serata ideale! Abbiamo atteso la fine dell’estate per avere una notte sufficientemente lunga, aria limpida e assenza di neve (a differenza della primavera) che riflette la luce verso il cielo. Poi bisogna contare su una notte serena, limpida e senza luna.
A causa del tempo meteorologico, piuttosto inclemente, non ci è stato possibile effettuare tutte le pose la stessa notte. Infatti la prima notte “buona” è stata quella dell’ 8 ottobre, la luna è calata verso le 22. Per quell’ora ci siamo recati al Lucomagno ed abbiamo eseguito la prima taratura e le pose come descritto in precedenza. Abbiamo annotato tutti i dati pertinenti (luogo, altitudine, ora, temperatura, pose effettuate e valore SQM) in un “Log-Book”. La temperatura era di 2° C, il cielo era meraviglioso, la Via lattea ben visibile e Marte all’orizzonte orientale. Purtroppo nel momento in cui siamo ridiscesi verso valle si era alzata la nebbia, quindi per le pose successive avremmo dovuto attendere la prossima notte serena: ma la luna era crescente e la prossima notte “buona” sarebbe stata verso la fine di ottobre. Abbiamo quindi ripreso il lavoro le notti del 25 e 26 ottobre. Queste due notti erano serene ma presentavano una leggera nebbia bassa. Si è deciso comunque di procedere alle successive misure da Biasca a Chiasso.

Elaborazione delle fotog

2005-10_04-bellinzona-crop-cardi_09Nei giorni seguenti ho selezionato le pose interessanti, scegliendo il valore di 30 secondi a 800 ISO come valore “standard”. Infatti con quei parametri nelle pose più scure (al Lucomagno) la via Lattea risulta ben visibile. Tramite programma di elaborazione fotografica (Photoshop) ho ritagliato il cerchio di posa del fish-eye. Ho eseguito la trasformazione da coordinate sferiche a rettangolari per poi “stirare” le immagini in modo da ottenere delle fotografie panoramiche a 360°. L’immagine a destra mostra il risultato di uno scatto Fish-Eye, mentre l’immagine sotto mostra la trasformazione della stessa ripresa in foto panoramica a 360°. Visto che durante le pose abbiamo posizionato sempre l’apparecchio con il Sud verso il basso anche le foto che ne risultano hanno i punti cardinali sempre nello stesso punto: il Sud in mezzo, Est e Ovest rispettivamente ad un quarto della foto a sinistra e a destra ed il Nord agli estremi (destro e sinistro).

2005-10_04_pano_26b5eab2bd