LaRegione – Oscurantismo luminoso

coldrerio-map_01Coldrerio approva l’Ordinanza che disciplinerà le luci artificiali esterne

Fiat nox! Annunciata all’esame del Municipio di Coldrerio, l’Ordinanza riguardante la prevenzione delle emissioni luminose è stata approvata (nella forma già riassunta su La Regione del 28 gennaio scorso) durante la seduta di lunedì sera. Bando dunque alla posa sul territorio comunale di show luminosi o skybeamer (fasci di luce fissi o roteanti verso il cielo); obbligo di notificare le installazioni luminose di grandi edifici o impianti di illuminazioni esterne particolari (le misure specifiche previste a tutela delle immissioni luminose andranno chiarite nell’ambito della procedura di autorizzazione); spegnimento dalle 24 alle 6 del mattino delle illuminazioni di qualsiasi genere e delle insegne pubblicitarie (con possibilità di deroghe particolari).
Coldrerio diventa in questo modo il primo Comune ticinese a dotarsi di una regolamentazione volta a contrastare l’inquinamento luminoso. Una problematica che, si legge nelle prime righe dell’Ordinanza, « sta diventando sempre più un tema meritevole di attenzione ». Ma questa presa di coscienza da sola non sarebbe bastata per far qualcosa nella direzione auspicata, ad esempio, dall’associazione Dark-Sky.
L’assenza di una regolamentazione chiara a livello federale non ha però scoraggiato le autorità comunali. L’Ordinanza, pubblicata all’albo fino al 15 febbraio, poggia infatti su una serie di articoli estrapolati dalla Legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio, da quella sulla protezione dell’ambiente, da quella sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici. Pare di comprendere che non state
facendo un saldo nel buio? « Dev’essere chiaro che non stiamo reagendo ma agendo – sottolinea il sindaco Corrado Solcà –. In più occasioni (centrale termica a legna, misurazione dell’elettrosmog, ndr) Coldrerio ha dimostrato di essere sensibile alle problematiche ambientali. Questa è un’altra piccola goccia nel mare, speriamo che altri ci seguano ». SPI

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