LaRegione: E luce fu, in direzioni disperse

Città, parte dell’impianto di viale Stazione non segue le linee guida del Cantone contro l’inquinamento luminoso Le luminarie dirigono la luce verso l’alto sprecando energia. Christian Paglia: ‘Se sarà necessario si potranno regolare e adattare facilmente’.

2015_bellinzona

L’inaugurazione due settimane fa. Nello schema le indicazioni per evitare la dispersione di luce e d’energia TI-PRESS

Tecnologia Led che consente di cambiare colore e intensità in pochi istanti. Possibilità di realizzare scenari a tema. E per Halloween, lungo il viale Stazione di Bellinzona, sono previsti giochi di luce con l’illusione di un movimento a onde. Le nuove luminarie ‘a pavimento’ però non seguono le linee guida per la prevenzione dell’inquinamento luminoso. Non si tratta di norme vincolanti, ma piuttosto di raccomandazioni del Cantone. Il concetto base espresso nel documento è che la luce deve essere giustificata, la fonte non dev’essere fine a sé stessa ma orientata dall’alto verso il basso e minimizzata il più possibile con lo spegnimento o la diminuzione dell’intensità. Nelle raccomandazioni non viene indicata una tecnologia da prediligere. «Le linee guida danno delle indicazioni, dei principi atti a ottimizzare o minimizzare le emissioni di luce in funzione del bisogno che le stesse devono soddisfare. Il documento è stato concepito anche per sensibilizzare i Comuni, ma non essendo una legge o un’ordinanza non ha potere coercitivo, tuttavia l’auspicio è che nel limite del possibile venga seguito», rileva Sergio Kraschitz, della Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo del Cantone. Sezione che ha redatto le raccomandazioni riprendono in gran parte le direttive contro l’inquinamento luminoso emanate dall’Ufficio federale dell’ambiente. Nei giorni festivi, per abbellire il centro storico, vengono accese tutte le nuove luci di Viale Stazione: quelle delle panchine, delle piante e le luminarie a pavimento. Oltre a questo impianto nuovo sono stati messi anche dei lampioni che dirigono il fascio di luce verso il basso ed evitano lo spreco. «Le luminarie hanno la funzione di illuminare in maniera omogenea gli angoli bui che si formavano prima utilizzando soltanto i lampioni. La loro luce non è accecante, ma piuttosto soffusa», osserva Christian Paglia, capodicastero Opere pubbliche e ambiente. «Dato che si tratta di luci modulabili e regolabili, se ci dovessero essere problemi, si possono facilmente adattare a qualsiasi eventuale norma. E soltanto in certi periodi potremo dare un tocco più accentuato », aggiunge.

Una decina i Comuni più attenti

Le emissioni luminose superflue causano spreco energetico, arrecano disturbo a flora e fauna, al sonno dell’uomo e impediscono la visione del cielo stellato. La luce di una certa intensità, emessa in un determinato punto, può essere visibile fino a 50 chilometri di distanza. In Ticino alcuni Comuni hanno iniziato a chinarsi sulla questione. «Biasca, Mendrisio, Arbedo-Castione, Coldrerio, Morbio Inferiore, Taverne-Torricella, Sant’Antonino, Lumino e Caslano hanno, nell’ambito delle loro competenze, interpretato e codificato i principi delle linee guida contro l’inquinamento luminoso traducendoli in norme», spiega Kraschitz. Secondo Stefano Klett, fondatore della sezione Ticino della Dark-Sky Switzerland, associazione che si impegna nella riduzione dell’inquinamento luminoso, rispetto a oltre Gottardo in Ticino c’è però ancora poca considerazione del tema. «Bellinzona produce la stessa quantità di luce di una grande città come Lucerna, che ha però quattro volte il numero di abitanti», afferma. «È preoccupante che nemmeno con le nuove installazioni si rispettino le linee guida e le norme Sia». Nel 2013 la Sia (Società svizzera degli ingegneri e architetti) ha pubblicato una norma nella quale sono indicati i principi e le misure da attuare durante la progettazione di impianti d’illuminazione.

2015-10-24 LaRegione