RSI Rete Uno – Inquinamento luminoso e illuminazioni natalizie: facciamo luce

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con Antonio Bolzani

luminarie_nataleI grandi consumi di energia elettrica nel mese di dicembre sono causati in gran parte dalle illuminazioni natalizie: ghirlande luminose, stelle, fiocchi di neve, cascate di lucine e di renne, babbi natali luminosi e altre varie luminarie che si accendono e si spengono in continuazione sui balconi e nei giardini di moltissime case e nei negozi. Inoltre ci sono tutte le luci natalizie pubbliche accese sulle piazze e sulle strade dei paesi e delle città che si aggiungono ai molti pannelli luminosi pubblicitari presenti in tutto il territorio.Un’infinità di luci sgargianti, insomma, che in questo periodo, considerata la quantità di luci natalizie appese ovunque, rasenta spesso l’esagerazione e la pacchianeria.
Ma quanto consumano in realtà le luci natalizie?
Sempre più spesso le lucine funzionano a LED e quindi consumano meno corrente, non si surriscaldano e durano molto a lungo. Una catena luminosa tradizionale a incandescenza consuma 30 watt circa, mentre la stessa catena a LED soltanto 3 watt. È vero che i prodotti a LED sono un po’ più cari, ma consumano fino a dieci volte di meno. Tanto per rendere l’idea, durante tutto il periodo natalizio, una decorazione a LED consuma meno corrente di quanta ne richiede la preparazione dell’arrosto di Natale.Ma in realtà, quanto fanno risparmiare le catene luminose a LED? Le catene di luci a LED consumano fino a 10 volte meno delle lampadine alogene o a incandescenza tradizionali e inoltre durano molto di più e non si surriscaldano. Il consumo di corrente di tutti i prodotti dovrebbe essere indicato sulla confezione. Oltre che sui consumi di elettricità, nella trasmissione odierna facciamo il punto sull’inquinamento luminoso in generale, sulle norme che regolano le luci esterne dei privati e quelle dei Comuni e sull’impatto che tutte queste luci hanno sugli animali.Ospiti del programma:Stefano Klett, coordinatore di Dark-Sky Svizzera Sezione Ticino www.darksky.ch/ti
Sergio Kraschitz, collaboratore scientifico dell’Ufficio della prevenzione dei rumori della Divisione dell’ambiente del Dipartimento del territorio
Marzia Mattei-Roesli, biologa e responsabile del Centro protezione chirotteri Ticino.

» 5.12.2016 RSI la consulenza (online)