Per un'illuminazione rispettosa dell'ambiente e per la salvaguardia dellanotte.


Che cosa sappiamo?

Inquinamento luminoso

L’illuminazione esterna è qualcosa di recente nella nostra civilizzazione. Ancora nell’era moderna l’essere umano di notte portava con se una candela di sego; all’inizio del 19° secolo nelle grandi città europee furono installati i primi lampioni a gas e nel 1879 Edison e altri scienziati presentarono le prime lampadine a incandescenza. Tra le due guerre del 20° secolo lo sviluppo dell’automobile segnò una svolta. Fino a quel momento l’illuminazione delle strade si limitava alle città, ma in seguito si diffuse anche alle regioni di campagna.
Nel frattempo la curva dell’aumento dell’illuminazione segnò un’impennata. A molte persone il buio comincia a mancare e l’eccesso di luce nella notte diventa insopportabile. E questo non solo nelle città. Le autostrade, i centri commerciali in campagna, le insegne luminose nelle ore notturne e le regioni turistiche formano una rete di luminusità sempre più vasta. Siamo a conoscenza di queste reti luminose dalle foto satellitari scattate nello spazio: l’America del Nord, l’Europa e il Giappone vi appaiono come chiari; in Africa, Russia e America del Sud domina il grande buio, a parte pochi centri.
Sulle città fluttuano da lontano campane di luce visibili: la luce artificiale sulle nuvole incontra aerosol o particelle sospese e viene riflessa formando la cosiddetta campana di luce che si diffonde su una vasta area.
Pertanto, anche nelle notti chiare dalle città si possono vedere solo poche stelle. Ci sono bambini e giovani che non hanno mai percepito quella galassia di cui siamo parte: la nostra via lattea!

L’inquinamento luminoso sta aumentando in tutto il mondo. Di notte sempre più regioni rimangono costantemente illuminate e la loro intensità luminosa cresce ogni anno. In uno studio del 2017 è stato misurato un aumento annuale del 2,2 per cento della superficie illuminata e un incremento del 2 per cento dell’intensità luminosa media.
Oggi si presume che nella metà dell’Europa e in un quarto dell’America del Nord il ciclo diurno-notturno è disturbato notevolmente dall’inquinamento luminoso. Alcuni studi mostrano che tra il 1992 e il 2013 l’inquinamento luminoso a livello mondiale sia raddoppiato. L’urbanizzazione e l’aumento del benessere in tutto il mondo sono le più importanti forze trainanti di questo sviluppo.

In Svizzera, nemmeno nel cuore delle Alpi si trovano ancora regioni completamente risparmiate dall’inquinamento luminoso. Da uno studio del 2019 risulta che le superfici del Paese toccate fortemente dall’inquinamento luminoso sono triplicate nel periodo tra il 1992 e il 2013. Nell’Altopiano si concentra la maggior parte delle emissioni luminose artificiali, ma anche nelle regioni di montagna le emissioni luminose notturne aumentano fortemente.

Lo sviluppo recentissimo dell’illuminazione LED ha acuito ulteriormente il problema dell’inquinamento luminoso. Il LED potenzia la prestazione luminosa media dei nuovi impianti, il colore della luce diventa più freddo (verso il blu). In tal modo la luce dell’illuminazione stradale penetra nell’atmosfera e la luce diffusa ha una potenza maggiore: l’inquinamento luminoso aumenta.

Da più di un secolo l’illuminazione esterna è messa in relazione con il progresso e la vita agiata. E così nelle città l’attività economica può continuare anche dopo il tramonto.

L’illuminazione artificiale diventa parte integrante del progresso cui si mira ovunque nel nostro sistema economico: chi intende vendere un prodotto deve esporlo alla luce, chi ambisce al successo di una destinazione turistica deve metterla in scena sotto i riflettori, chi cerca rendimento nell’agricoltura illumina le serre di notte con luce artificiale, chi gestisce una società sportiva e vuole ottenere risultati mediatici e quindi economici deve illuminare intensamente i propri impianti. Con illuminazioni spettacolari le città attirano l’attenzione su di se e sui loro monumenti, come la città di Lione che organizza ogni anno un festival della luce.

In questo modo l’aumento dell’inquinamento luminoso segue la curva della crescita economica che ne accelera l’evoluzione. L’urbanizzazione e con essa l’inquinamento luminoso avanzano rapidamente a livello mondiale. Il bisogno effettivo di luminosità esterna non viene più esaminato e messo in discussione: ogni nuova strada o via pedonale viene automaticamente illuminata, senza che nessuno sappia veramente a chi o a che cosa serva.

La sensibilizzazione alle conseguenze dell’inquinamento luminoso sull’ambiente è un importante presupposto per riflettere sulle pratiche di pianificazione dell’illuminazione direttamente connesse con la crescita economica globale.

La Bibbia non è certamente all’origine della cultura umana, ma all’inizio della Bibbia vi è la creazione divina: il primo giorno Dio creò il cielo e la terra, il secondo giorno separò la luce dalle tenebre.
Questo ci fa intuire quanto il cielo notturno senza luce artificiale fosse importante per l’essere umano e la sua vita, in tutte le culture, per decine di migliaia di anni. Nei corpi celesti l’essere umano ha scorto le entità divine, ha scoperto e dato nomi alle stelle, attribuendo loro significati mitologici, che rieccheggiano ancora oggi nell’astrologia. Chi navigava sul mare si orientava secondo la posizione delle stelle, al pari di chi sulla terra ferma si spostava nel buio della notte. L’osservazione del cielo stellato ha svolto un ruolo centrale nella nascita delle scienze moderne e della messa in discussione dei dogmi della chiesa dal 16° secolo.
Il fatto che per vedere un cielo veramente limpido occorre viaggiare nel deserto o raggiungere un’isola nel mare significa un’enorme perdita per l’essere umano nei Paesi industriali. Siamo tagliati fuori da un evento naturale profondo, che per molti ha una dimensione spirituale. Il cielo stellato viene a mancare e molti non lo notano neanche perché l’inquinamento luminoso è un processo lento e perché chi fin dall’infanzia è cresciuto in una luce perennemente lattiginosa non conosce nient’altro.
Al seguente link trovate paesaggi notturni grandiosi di Las Palmas sotto un cielo limpido, che un nostro socio, Urs Leutenegger, ci ha messo gentilmente a disposizione.

Qui trovate un testo originale scientificamente fondato, ma al contempo spassoso. Si rivolge in ultima analisi a giovani lettori ed è stato scritto da Liliana Schönberger, membro del comitato direttivo.

Conseguenze dell’inquinamento luminoso sulla salute delle persone

È mezzanotte. Non sei ancora pronto per andare a letto. E lui dice: „Non devo dormire“, ma quanto dici è solo il frutto della tua brama di fare esperienze. Il fatto è che di notte devi davvero dormire; da oggi in poi sarà così.

Noi umani pensiamo di essere più furbi di altri esseri su questa terra, ma in realtà non possiamo ingannare il nostro corpo. Giorno e notte sono in atto processi biologici che dipendono dalla quantità di luce nell’ambiente circostante. Molti di essi nel nostro organismo sono regolati come un orologio e si svolgono sull’arco di 24 ore. Questi cicli biologici sono definiti con il termine di «ritmo circadiano» e da essi dipende il funzionamento del corpo in relazione al metabolismo e al comportamento.

Uno dei più famosi ritmi circadiani è il ciclo sonno-veglia, che contiene il rilascio dell’ormone del sonno, la melatonina, quale reazione al minimo raggio di luce rilevato dai nostri fotorecettori situati negli occhi. La nostra retina è coperta da due tipi di fotorecettori: i coni e i bastoncelli. I bastoncelli sono responsabili dell’assorbimento di fotoni con un fotopigmento, la rodopsina. La quantità di luce assorbita dai bastoncelli è trasformata in un segnale che viene inviato dalla retina al cervello e in seguito rielaborato. Come reazione alla luce debole la ghiandola pineale (nucleus suprachiasmaticus) nel cervello riceve un segnale dalla retina e inizia a produrre melatonia che favorisce il sonno.

È scientificamente provato che l’esposizione alla luce artificiale nella tarda notte e in particolare alla luce blu emessa da schermi di computer, televisori, cellulari, tablet o anche di apparecchi lettori di e-book  reprime la produzione di melatonina provocando disturbi del sonno. Abbiamo imparato a convivere con problemi del sonno, stanchezza e improvvisi cambiamenti d’umore e consideriamo questi disturbi come parte della nostra vita, ma molto probabilmente molti di essi sono la conseguenza di errori nella gestione del sonno.

Tra le buone abitudini da adottare prima di andare a domirre vi è quella di ridurre l’esposizione alla luce blu alla sera e di rinunciare completamente all’utilizzo di dispositivi elettronici almeno 30 minuti prima di coricarsi. In altre parole non dovreste più guardare lo smartphone o leggere il vostro e-book.

Non avete bisogno di dormire? Ma lo avete chiesto al vostro organismo?

Il vostro intestino necessita di una pausa durante la digestione. I vostri muscoli hanno bisogno di tempo per rigenerarsi e rilassarsi. I vostri tessuti devono riposare per filtrare e ricostituirsi, per produrre ormoni e per molti altri processi. Quindi se non volete farlo per voi stessi, fatelo per il votro organismo.
Durante il sonno non viene prodotta solo melatonina. È il momento in cui il metabolismo a livello muscolare raggiunge il suo apice, così come la secrezione di glucagone nel pancreas (responsabile della sintesi del glucosio) e della leptina nell’intestino tenue (responsabile dell’equilibrio tra fame e sazietà). Il sonno ha un’importanza decisiva per il buon funzionamento del sistema immunitario. Infatti durante la notte il numero dei neutrofili (un tipo di globuli bianchi) raggiunge il livello massimo. La melatonina durante le ore notturne ha anche un compito secondario: funge da antinfiammatorio, riduce i danni macromolecolari negli organi ed è in grado di catturare radicali liberi.
Sono solo alcuni esempi che spiegano che cosa succede nel nostro organismo in queste ore del giorno in cui ci troviamo in stato di incoscienza. Si tratta di processi determinanti per la nostra salute e senza le sufficienti ore di sonno necessarie andremmo incontro a seri problemi di salute.

La mancanza di sonno non fa bene all’anima

Ci sono studi che mettono in relazione malattie come la depressione, il sovrappeso, il cancro al seno e alla prostata con una luminosità notturna intensa nelle immediate vicinanze. Numerosi di questi studi comparano la popolazione della campagna con quella delle grandi città e mostrano che la popolazione nelle regioni urbane, fortemente esposta alla luce, è soggetta a un rischio elevato di sviluppare malattie. Da statistiche sorprendenti emerge che il rischio di depressione e di suicidio è dell’1,27 o dell’1,29 per cento più elevato se la zona abitata di notte è luminosa. Uno dei sintomi, che è quasi inscindibilmente legato alla depressione, è il sonno disturbato. Ma un nesso di causalità tra il disturbo del sonno e la possibilità di sviluppare una depressione è controverso.

Ci sono due possibilità per spiegare un elevato rischio di cancro in gruppi di popolazione che vivono sotto un cielo soggetto a inquinamento luminoso. In primo luogo un ritmo del sonno disturbato induce un abbassamento dello specchio della melatonina che, come detto sopra, può annientare radicali liberi. Inoltre la melatonina equilibra lo specchio degli estrogeni che può essere più elevato e di conseguenza avere effetti cancerogeni, se la melatonina si riduce. In secondo luogo, un sonno disturbato indebolisce la reazione del sistema immunitario, ciò che può indurre un rischio di cancro. Quasi quotidianamente sono pubblicati nuovi studi che confermano il nesso tra l’inquinamento luminoso e la salute dell’essere umano.

Le persone che in questa società delle 24 ore venerano le infinite opportunità che offre una notte illuminata, sono un pubblico difficilmente raggiungibile per essere informato su questi problemi. Spero tuttavia di aver potuto illustrare come, notte per notte, il buio possa essere d’aiuto e benefico al nostro organismo e alla nostra anima.

Liliana Schönberger,
Membro del comitato direttivo di DarkSky Switzerland (2021-2024)

Letteratura
Haim, Abraham, and Boris A. Portnov. “Light Pollution as a New Risk Factor for Human Breast and Prostate Cancers.” Light Pollution as a New Risk Factor for Human Breast and Prostate Cancers, 2013, doi:10.1007/978-94-007-6220-6.

Kim, Yun Jeong, et al. “High Incidence of Breast Cancer in Light-Polluted Areas with Spatial Effects in Korea.” Asian Pacific Journal of Cancer Prevention, vol. 17, no. 1, 2016, pp. 361–67, doi:10.7314/ APJCP.2016.17.1.361.

Krop-Benesch, Annette. Licht Aus!? Lichtverschmutzung. Die Unterschätzte Gefahr. Rowohlt Verlag, 2019.
Salgado-Delgado, Roberto, et al. “Disruption of Circadian Rhythms: A Crucial Factor in the Etiology of Depression.” Depression Research and Treatment, vol. 2011, 2011, doi:10.1155/2011/839743.

Wyse, C. A., et al. “Circadian Desynchrony and Metabolic Dysfunction; Did Light Pollution Make Us Fat?” Medical Hypotheses, vol. 77, no. 6, Elsevier Ltd, 2011, pp. 1139–44, doi:10.1016/j. mehy.2011.09.023.

L’inquinamento luminoso può disturbare sensibilmente la vita degli animali notturni. Gli uccelli migratori non riescono a completare vivi il loro lungo viaggio, mentre gli insetti muoiono in massa.

Per molti animali l’oscurità è un fattore determinante per la loro vita. Nel corso dell’evoluzione essi si sono adattati al cambiamento notte-giorno. Ogni modifica delle condizioni di luce naturale con illuminazione artificiale può avere un impatto ecologico e, a seconda delle circostanze, ridurre la biodiversità. Ma si è ancora lontani dal conoscere tutte le conseguenze ecologiche della luce artificiale, anche se sono sempre più numerosi i segnali che indicano una loro responsabilità nell’estinzione di massa.

L’esempio degli uccelli migratori

La luce artificiale disturba gli uccelli migratori. I miliardi di uccelli che ogni anno di notte volano dall’Europa all’Africa e più tardi fanno ritorno si orientano non da ultimo con le stelle. Questo comportamento migratorio, programmato geneticamente, si è costituito nel corso di milioni di anni. Lo sviluppo della lampadina a incandescenza invece risale a soli 150 anni.
Oggi gli uccelli sono confrontati a condizioni di luce completamente nuove. Soprattutto in caso di cattiva visibilità, essi sono attratti dalle campane di luce delle grandi città e da altre sorgenti luminose e in tal modo deviati dal loro percorso migratorio. Per questo motivo migliaia di uccelli migratori di notte si schiantano contro palazzi dagli uffici illuminati o ci girano attorno confusi e muoiono esausti. Un fenomeno che tocca più di 450 specie di uccelli.
In Svizzera la Stazione ornitologica di Sempach si è specializzata nelle conseguenze dell’inquinamento luminoso sul mondo degli uccelli.

Da milioni di anni, gli uccelli migratori si orientano alle sorgenti luminose naturali, come il sole, la luna e le stelle, ma anche ai campi magnetici della terra. L’inquinamento luminoso può compromettere notevolmente l’orientamento degli uccelli nelle aree popolate.

L’esempio delli insetti

Gli insetti notturni (soprattutto le falene, i neurotteri, i tricotteri e i coleotteri) sono allontanati dal loro ambiente naturale dalla luce artificiale. Invece di cercare nutrimento, di accopiarsi o di deporre le uova, essi utilizzano le loro riserve di energia girando attorno ai lampioni o cadono in una passività diurna causata dalla luce. Vi è il pericolo che siano catturati nell’area della sorgente luminosa, muoiano esausti bruciando nelle sorgenti di luce scottanti, o che siano catturati da ragni o pipistrelli (solo 4 su 30 specie in Svizzera) meno sensibili alla luce, oppure da altri predatori.

Scienziati tedeschi stimano che nei mesi estivi presso ogni lampione stradale siano uccisi in media 150 insetti ogni notte (per saperne di più consultare Gerhard Eisenbeis, Düsseldorf 2001). Ciò significa che in Germania solo attorno ai 6,8 milioni di lampioni stradali ogni notte trovano la morte in media un miliardo di insetti. Estrapolando questo dato a tutte le sorgenti luminose della Germania ogni anno sono eliminati diversi miliardi di esseri viventi notturni abbagliati dalla luce.

Secondo i dati raccolti in Svizzera, si stima che ogni notte estiva muoiano inutilmente in media 10 milioni di insetti. In un’intera estate quindi dovrebbero perirne tra gli 1 e i 5 miliardi a causa dell’illuminazione esterna. Le numerose sorgenti luminose provocano pertanto una continua riduzione della fauna entomologica. L’illuminazione artificiale potrebbe avere conseguenze fatali soprattutto per piccole popolazioni di insetti o polazioni minacciate.

Insetti prigionieri in una lampada (immagini: Prof. Dr. Gerhard Eisenbeis, Università di Mainz)

L’illuminazione notturna agisce a livello mondiale come una trappola letale per gli insetti, tra cui anche specie minacciate.

L’esempio delle piante

Le piante usano luce, acqua e anidride carbonica e le trasformano in qualcosa di nuovo: fruttosio e ossigeno. Grazie all’energia del sole, da sostanze inorganiche e povere di energia nasce dunque materia organica, ricca di energia. Le piante adeguano la fotosintesi alle condizioni di luce e la regolano di conseguenza. Adattano la loro crescita al ritmo giornaliero e stagionale della luce nell’ambiente in cui si trovano, con effetti sulla la germinazione, la fioritura, la perdita delle foglie.

Tra gli effetti dell’inquinamento luminoso sulle piante descritti nella letteratura scientifica troviamo la perdita ritardata delle foglie in autunno e nell’agricoltura la crescita ridotta.

L’inquinamento luminoso ha anche effetti indiretti sull’agricoltura: in condizioni di luce innaturali gli insetti impollinatori si posano su meno piante, il che porta a una notevole riduzione della produttività per gli agricoltori.

Informazioni su altre specie animali delle nostre latitudini colpite dall’inquinamento luminoso

Pipistrelli: pipistrelliticino.ch – www.pronatura-ti.ch/it/pipistrelli-geasi.ch/centro-protezione-chirotteri-ticino  –  www.fledermausschutz.ch

Lucciole: www.gluehwuermchen.ch/it

Anfibi: gli anfibi sono attivi soprattutto di notte per evitare che la loro pelle si asciughi e per sottrarsi ai loro nemici naturali. Grazie al senso di orientamento innato, ritrovano con facilità i luoghi di riproduzione ma già una luce appena percettibile ostacola gli animali nella loro ricerca di cibo e di partner con cui accoppiarsi. A lungo andare questo può ripercuotersi negativamente sulla dinamica di crescita e sulla resistenza.

Fonte: www.vs.ch

Qui di seguito trovate una grafica sugli effetti dell’uso incontrollato della luce.

Fonte: sito del Canton Soletta: so.ch, Raccomandazioni per la prevenzione delle emissioni luminose

Se avete voglia di saperne di più su temi e problemi segnalati, di seguito trovate un breve elenco di libri, film, link e articoli a carattere scientifico e divulgativo

A parte l’atlante di Fabio Falchi sull’inquinamento luminoso, tutti i libri indicati hanno carattere divulgativo.
Posch et al:
Das Ende der Nacht
Lichtsmog: Gefahren – Perspektiven – Lösungen
WILEY-VCH; 2. Auflage 2013
ISBN: 978-3-527-41179-5
Krop-Benesch, Annette:
Licht Aus!? Lichtverschmutzung. Die unterschätzte Gefahr.
Rowohlt Verlag, 2019
ISBN: 978-3-499-63448-2
Goronczy, Emlyn Etienne:
Lichtverschmutzung in Metropolen – Analyse, Auswirkungen und Lösungsansätze
Springer Vieweg, 2018
ISBN: 978-3-658-22974-0
Fabio Falchi:
Atlante mondiale dell’inquinamento luminoso
2016
ISBN 13: ‎ 978-1537197883 • ISBN-10 ‏ : ‎ 1537197886
Dirk Liesemer:
Streifzüge durch die Nacht. Wie ich unsere Heimat neu entdeckte
MALIK-Verlag, 2020
ISBN 978-3-89029-530-5
Arcand, Kimberly; Watzke, Megan
Licht – Mehr als wir sehen, 2016
ISBN-10: 3771646529 ISBN-13: 978-3771646523
Bogard, Paul:
Die Nacht – Reise in eine verschwindende Welt
Karl Blessing Verlag, München, 2014
(Reisebericht USA)
ISBN-10 3896674676 ISBN-13 978-3896674678
Schmidt, Mathias; Schmidt, Tanja-Gabriele:
Rettet die Nacht
Riemann Verlag, 2016
ISBN-10 357050199Xajong,
Zajong, Arthur:
Lichtfänger – Die gemeinsame Geschichte von Licht und Bewusstsein
Verlag Freies Geistesleben, Stuttgart 2015
ISBN-10 3772522793
Fischer, Ernst Peter:
Durch die Nacht – Eine Naturgeschichte der Dunkelheit
Siedler Verlag, München 2015
ISBN 9783886808380

Arte


Documentari brevi

    Servici giornalistici brevi

      Documentari lunghi

        Servici giornalistici lunghi

          Nater, A. Evaluating Methods to Predict Commuting Flyways of Greater Mouse-Eared Bats (Myotis Myotis) Masterarbeit ETHZ & WSL. 2019. download pdf

          Meier, T. Challenging the Predictive Power of Flight Corridor Models for Bats. no. October, 2019, p. 39. download pdf

          Ravessoud, T. “Finding a Method to Predict the Commuting Activity of Bats. Masters Thesis.” Ecology and Evolution Department, University of Lausanne., 2017. download pdf

          Constantin, L. Spatial and Temporal Variation of Light Pollution in a Highly Structured Nature Reserve near Zürich. ETHZ, 2020. download pdf

          Schönberger, L. A New Challenge for Spatial Planning: Light Pollution in Switzerland. Expose. MAS in Raumplanung 2019/2021, ETHZ, 2020. Link

          Schönberger, L. Light pollution in Canton Aargau. Integration of measures against light pollution into local spatial planning instruments. MAS Raumplanung 2019/2021, ETH Zürich, Zürich, 2021.

          Bieri, Yumi, and Geschäftsstelle Jurapark. Jurapark Aargau – Die « dunkle » Schatzkammer. Bachelorarbeit ETH Zürich, D-USYS, 2020. Link

          Langenegger S. Actions to reduce light pollution in Swiss tourism destinations. Case study of the city Zurich and the village Fläsch Bachelorarbeit.University of Applied Sciences HTW Chur, 2019. download pdf

          „Mazenauer C. Nächtliche Dunkelheit im Val Müstair
          Eine Untersuchung über die Wahrnehmung und das touristische Potenzial der nächtlichen Dunkelheit. Masterarbeit. Geographisches Institut der Universität Zürich 2015.“ download pdf

          Stadler, Rebecca. Licht aus, Sternenhimmel an! Lichtverschmutzung in der Schweiz. Maturaarbeit Kantonsschule Wettingen 2021. link.

          I primi ad accorgersi dell’inquinamento luminoso sono stati gli astronomi poiché non riuscivano più a vedere le stelle brillare come prima. Poi furono le organizzazioni non governative (NGO) ad appropriarsi del problema; i media cominciarono a parlarne attraverso vari canali. Sensibilizzata, la ricerca iniziò a porsi domande giungendo a risposte inquietanti. Singoli specialisti attivi nel ramo dell’illuminazione, allarmati, si sono espressi in modo critico già all’inizio del secolo. Associazioni professionali hanno formulato norme e raccomandazioni mentre in tutta l’industria legata alla luce è iniziato un processo di ripensamento. Oggi anche i parlamenti, i governi, i sistemi giudiziari e le amministrazioni pubbliche sono confrontati con il problema dell’inquinamento luminoso. La pressione dell’opinione pubblica li costringe a prendere posizione e ad agire.
          Per saperne di più sulla limitazione delle emissioni luminose in Svizzera: Massnahmen zum Masshalten.

          Chi negli anni 70 del secolo scorso compiva un viaggio in automobile, all’arrivo doveva poi ripulire il parabrezza dalle centinaia di insetti schiacciati. E oggi?
          Negli ultimi 50 anni l’inquinamento luminoso è diventato oggetto di ricerca scientifica specifico, sempre più spesso studiato e approfondito. Dalla prima apparizione del tema inquinamento luminoso in uno studio scientifico nel 1972, sono state pubblicate diverse centinaia di ricerche, come si può vedere dal grafico che segue. Gli astronomi professionisti son stati i primi ad essere preoccupati dall’aumento dell’inquinamento luminoso, poiché vedevano minacciata la qualità delle loro osservazioni dall’aumento della luminosità del cielo. Negli ultimi 15 anni sono però gli effetti dell’inquinamento luminoso sugli organismi animali e vegetali a trovarsi al centro dell’attenzione della ricerca.


          numero degli studi scientifici pubblicati sul tema inquinamento luminoso in un anno (dati: Google Scholar)

          Due studi scientifici recenti che ben rappresentano lo stato della ricerca scientifica sono:

          • Owens et al, Light pollution is a driver of insect declines, 2020. Conservazione biologica, volume 241.
          • Sanders et al, A meta-analysis of biological impacts of artificial light at night, 2020. Natura, ecologia e evoluzione 5, 74-81

          Link: Elenco degli studi scientifici pubblicati sul tema dell’inquinamento luminoso tenuto dalla DarkSky International e un elenco di altri testi sul tema.

          I risultati della ricerca rappresentano il fondamento della nostra attività ma da soli non sono sufficienti. Occorre renderli pubblici in modo che possano condurre ad un’azione efficace. Nel 1988 i già citati astronomi allarmati diedero l’impulso alla fondazione della DarkSky International, con il suo slogan «The International Dark-Sky Association works to protect the night skies for present and future generations». DarkSky International ’è l’associazione mantello di molte ONG nazionali e sovraregionali impegnate nella lotta all’inquinamento luminoso. Anche DarkSky Switzerland è membro dell’Darksky. In Svizzera, dopo DarkSky Switzerland, hanno aderito alle DarkSky International anche ONG come Pro Natura e Birdlife, che con le loro centinaia di migliaia di soci hanno riconosciuto gli effetti problematici dell’inquinamento luminoso e da diversi anni si dedicano attivamente al tema. Trattandosi di importanti attori della politica svizzera sull’ambiente ne aumentano la visibilità.

          Manifesto di Pro Natura che mostra insetti che protestano; è citato anche l’inquinamento luminoso

          Ogni organizzazione per la protezione della natura ha i suoi temi specifici ma ci sono anche temi condivisi. In questo modo nascono reti e cooperazioni. DarkSky Switzerland collabora con associazioni e fondazioni grandi e piccole. Uno scambio regolare avviene all’interno del “Gruppo di lavoro diritto” in cui fanno rete le organizzazioni ambientaliste in possesso del diritto di ricorso delle associazioni con l’intento di collaborare, scambiarsi informazioni e assicurare l’aggiornamento. Lista di organizzazioni ambientaliste con cui condividiamo gli scopi.

          Che siano certificati da DarkSky o no, i professionisti impiegano solo ancora luci coperte (e asimmetriche), in gergo: full-cut-off. La luce prodotta da queste lampade rimane sotto la linea orizzontale, solo nella parte bassa, rivolta verso l’oggetto interessato. Questo modo di procedere è conforme alle norme vigenti in materia di luce CIE 150:2017 und SN 586:491 (SIA 491), e alle Raccomandazioni per la prevenzione di emissioni di luce dell’UFAM.
          Lista di illuminotecnici che si sono impegnati con DarkSky Switzerland a rispettare le norme SIA 491.

          Quali sono le possibilità, quali i compiti della politica e delle autorità per frenare il crescente inquinamento luminoso?

          La politica fornisce il quadro di riferimento con le sue decisioni legislative mentre l’amministrazione mette in atto la legge. Quando si parla di luce e inquinamento luminoso si parla di radiazioni che rientrano sotto la Legge per la protezione dell’ambiente (LPAmb) del 1985. Si veda: Basi legali

          I parlamentari a livello federale, cantonale e comunale possono proporre misure che vanno oltre quelle previste dalla legislazione sotto forma di interventi parlamentari di diverso tipo.
          Esempi:
          mozione della Consigliera di stato neocastellana Céline Vara (I Verdi) che chiede siano fissati dalla legge dei valori limite per l’illuminazione; interpellanza del Consigliere nazionale Jürg Grossen (PVL) nella quale chiede chiarimenti a proposito delle direttive per l’applicazione previste e raccomanda l’uso di LED a luce calda, adatti a tutti gli esseri viventi;
          postulato di alcuni/e Consiglieri/e di stato del Canton Zugo, che invita a rinnovare un piano di illuminazione vecchio di dodici anni;
          postulato di alcuni Consiglieri comunali della città di Baden che chiede al Municipio di valutare lo spegnimento notturno dell’illuminazione degli edifici pubblici, delle vetrine, delle insegne luminose e simili.

          I cittadini svizzeri hanno a disposizione lo strumento dell’iniziativa popolare, tramite il quale possono proporre “dal basso” modifiche della legislazione quando questa appaia insufficiente. Se le iniziative vengono dichiarate valide, si voterà a livello federale, cantonale o comunale. Chiunque, invece, anche chi è privo di diritto di voto, ha diritto di firmare una petizione a sostegno di una richiesta.

          Nel 2018, insieme all’associazione Naturfreunde Schweiz, all’Unione svizzera dei contadini e agli amici delle api di ApiSuisse, Dark-Sky Switzerland ha lanciano una petizione sugli insetti che in cento giorni ha raccolto 165’512 firme consegnate poi nel mese di dicembre 2018 al Consiglio federale e al Parlamento alla presenza dei media.

          L’applicazione della legge sulla protezione dell’ambiente e di altre regolamentazioni e misure, è compito dell’Amministrazione; a livello federale è l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), a livello cantonale sono gli Uffici per la protezione dell’ambiente mentre a livello comunale, a dipendenza della grandezza del Comune, uno o più uffici. Nei Comuni più piccoli è compito dello stesso Municipio.

          Ufficio federale per la protezione dell’ambiente (UFAM)

          Chi consulta la legge sulla protezione dell’ambiente per sapere come potrà/dovrà essere illuminato il campo sportivo del proprio Comune probabilmente non vi troverà una risposta, poiché le norme contenute nella legge hanno un carattere generico. Un importante compito dell’UFAM è dunque quello di elaborare e aggiornare regolarmente le “Raccomandazioni per la prevenzione” che devono tenere in considerazione soprattutto la rapidissima evoluzione delle tecnologie nell’industria dell’illuminazione. Le “Raccomandazioni” in applicazione alla Legge sulla protezione dell’ambiente vogliono fornire alle autorità cantonali e comunali essenzialmente direttive concrete per la pratica. Link: Raccomandazioni per la prevenzione delle emissioni luminose dell’ottobre 2021. Opinione sulle “Raccomandazioni” di Roland Bodenmann, membro del comitato direttivo di Dark-Sky Switzerland e progettista della luce: Le “Raccomandazioni” riassumono quasi tutti i punti più importanti. Il primo terzo è essenziale per l’applicazione pratica. Il resto ha piuttosto carattere informativo. Gli impianti di illuminazione sia fissi che mobili devono adempiere al principio della limitazione preventiva di emissioni prevista dalla Legge sulla protezione dell’ambiente. Si raccomanda l’applicazione delle “Raccomandazioni” nei seguenti casi:

          • nella costruzione di nuovi impianti di illuminazione
          • nei casi di rinnovo totale o parziale, rispettivamente di adeguamento di impianti esistenti
          • nelle procedure di ricorso
          • in tutti i casi in cui le autorità si attivano d’ufficio.

          Secondo la legge sulla protezione dell’ambiente e la legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio dovrebbero essere impiegati possibilmente LED a luce bianca-calda, secondo lo stato delle conoscenze, con una temperatura del colore inferiore a 2700K. L’UFAM coordina anche il diritto di ricorso delle associazioni conferito dal Consiglio federale. Grazie alla sua attività ultraventennale su tutto il territorio svizzero, DarkSky Switzerland è in possesso dal 2019 di questo strumento che amplia notevolmente il suo campo d’azione nella politica ambientale Come associazione in possesso del diritto di ricorso DarkSky Switzerland può procedere per vie legali se ritiene che privati o autorità violino la legge sulla protezione dell’ambiente o quella sulla protezione della natura o del paesaggio. L’UFAM agisce anche di sua iniziativa. Degno di nota è il progetto sulla biodiversità. Per quanto riguarda l’inquinamento luminoso, in questo contesto interessa in modo particolare la seguente iniziativa:

          Infrastruttura ecologica per animali che non amano la luce

          L’“Infrastruttura ecologica” è una rete di zone nucleo e zone di interconnessione di importanza ecologica, progettata per la Svizzera, che mira a garantire la conservazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici. La creazione e il mantenimento dell’Infrastruttura ecologica sono stati decisi dal Consiglio federale nel 2012 con l’approvazione della Strategia e piano d’azione Biodiversità Svizzera e dovrebbero essere portate a termine entro il 2040. Il nome si ispira al termine “Infrastruttura verde” in uso nell’UE.

          Circa il 30 % dei vertebrati e il 60 % degli invertebrati sono specie notturne. Per molte di loro questi territori interconnessi previsti dall’Infrastruttura ecologica, vale a dire aree sufficientemente grandi, prive di luce intensa che disturba o addirittura impedisce le loro normali attività notturne, sono di importanza vitale.

          Per esempio, i pipistrelli seguono rotte fisse tra il luogo di abitazione, una soffitta o un campanile, e il luogo dove di solito si nutrono. Se queste rotte sono improvvisamente invase dalla luce, i pipistrelli sono costretti a trovarsi una nuova casa, impresa non sempre facile.

          Molti insetti, in particolare numerose specie di falene, muoiono se vengono illuminate le zone che di solito frequentano per cercare nettare e per riprodursi.                                                     

          Anche gli uccelli notturni, per esempio gufi e civette, vengono disturbati nei loro comportamenti naturali.

          Ma non solo gli organismi notturni soffrono per l’inquinamento luminoso. È provato che a soffrirne sono anche gli organismi diurni come gli uccelli canori che covano e i pesci.

          A tutti loro occorrono spazi con una qualità particolare: le cosiddette zone oscure. Si tratta di superfici e corridoi senza disturbi luminosi che uniscono oscurità con oscurità. È previsto che in futuro se ne tenga conto già a livello di piani regolatori, per esempio nei piani direttori cantonali. Si tratta soprattutto di spazi naturali e strutture lineari fiancheggianti boschi, valli, torrenti e fiumi.

          Il passo successivo sarebbe quello di considerare gli spazi oscuri già a livello di legge sulla pianificazione del territorio.

          Link: UFAM “Infrastruttura ecologica”

          Sotto potete trovare ulteriori informazioni sulle zone oscure. Ringraziamo Birdlife per il bell’articolo «Das Lebensnetz der Dunkelheit» (La rete delle tenebre) tratto da Ornis 4/21, al quale possiamo fare riferimento qui. Si tratta di un bell’esempio di come una ONG con le sue analisi e le sue richieste possa dare impulsi ad un lento apparato governativo per la messa inatto di strategie provenienti dall’alto.

          Link: Lavoro di master di Liliana Schönberger che presenta un’analisi territoriale della situazione dell’inquinamento luminoso nel Canton Argovia e considera dei possibili interventi in cui le zone oscure, come parte dell’infrastruttura ecologica, possono venire combinate con gli strumenti della pianificazione territoriale.

          La Confederazione indica la direzione ma l’applicazione è compito dei Cantoni. Questo ha senso: i Cantoni sono più vicini alla popolazione della Confederazione. Sono loro a poter iniziare, accompagnare e sorvegliare i progetti concreti. Tramite la valutazione dell’impatto ambientale possono porre condizioni, per esempio un uso accorto dell’illuminazione. Sono sempre i Cantoni ad essere competenti per gli edifici e gli impianti pubblici, non da ultimo per le strade cantonali.
          Link: lista di siti e link sul tema delle emissioni luminose, ordinata per Cantoni
          Link: A New Challenge for Spatial Planning: Light Pollution in Switzerland (pdf), relazione del nostro membro del comitato dr.ssa Liliana Schönberger da cui abbiamo potuto attingere questi dati.
          Link: Rete cantonale per lo sviluppo sostenibile (RCSS), elenco dei rappresentanti dei servizi cantonali dello sviluppo sostenibile

          I Comuni (città e villaggi) hanno un grande influsso sul modo di usare la luce e ampio spazio d’azione. Sono in aumento i Comuni che si danno un proprio regolamento per l’illuminazione.

          Nel 2019 e nel 2020, nella regione ginevrina, molti Comuni hanno aderito alla manifestazione “La nuit est belle” spegnendo tutta l’illuminazione per la durata di una notte. Questo ha portato numerosi Comuni a riflettere sui veri bisogni in fatto di luce e sulla pratica del suo uso e di conseguenza ad una riduzione dell’illuminazione notturna.

          Tra i centri urbani che hanno assunto il ruolo di precursori nella gestione dell’illuminazione pubblica e in fatto di lotta all’inquinamento luminoso Yverdon-les-Bains rappresenta un caso esemplare. Dal 2010 la città ha rinnovato la sua infrastruttura per integrare un’ampia illuminazione dinamica. A più riprese è stata coinvolta la popolazione per misurare il grado di soddisfazione con le nuove istallazioni e le strategie di illuminazione. L’esperienza di Yverdon-les-Bains mostra come sia possibile attuare un’ambiziosa politica per la riduzione dell’inquinamento luminoso e allo stesso tempo migliorare la qualità dei servizi per gli utenti.

          Link: Informazioni per le autorità comunali, approfondimenti


          Sentite il desiderio di agire in prima persona?

          • Scrivete una lettera ad un giornale
          • Rivolgetevi al vostro Comune o al vostro Cantone e rendeteli attenti alla questione
          • Mettetevi in contatto con un membro di un partito o del parlamento del vostro Comune, del vostro Cantone e della Confederazione
          • Se avete tempo e costanza, lanciate un’iniziativa nel vostro Comune, meglio se con un gruppo di persone interessate

           

          Nella vita di tutti i giorni Dark-Sky è confrontata con questioni legate al nostro Paese. Uno sguardo dato dal satellite, però, ci mostra come la Svizzera è circondata da Paesi che a tratti sono ancora più illuminati. Regioni come la Lombardia o gli stati del Benelux, piatti e densamente popolati, di notte, dal satellite, appaiono come un unico mare di luce.
          Anche nei Paesi vicini si fa molta ricerca e i risultati sono importanti per noi. La Francia promulga leggi severe a favore di un’illuminazione ecologica; possiamo farvi riferimento. L’industria dell’illuminazione di altri Paesi punta su temperature del colore più calde a favore dell’ambiente, cosa che incoraggia un cambio di direzione anche da noi. riferimenti alle legislazioni degli Stati confinanti sono tratti da «A New Challenge for Spatial Planning: Light Pollution in Switzerland» del nostro membro del comitato dr.ssa Liliana Schönberger. Vi trovate anche ulteriori dati e fonti. Link

          Legislazione

          La Francia possiede una delle legislazioni più all’avanguardia a livello mondiale. Il decreto del 27 dicembre 2018 per la prevenzione, la riduzione e la limitazione dell’inquinamento luminoso pone degli standard molto alti in fatto di norme vincolanti. Sono regolati dal decreto:

          • gli orari per l’illuminazione (tempi bloccati)
          • rapporto dell’illuminazione diretta verso l’altro
          • la temperatura della luce
          • la densità del raggio luminoso (lm/m2)
          • il raggio luminoso diretto verso il basso (effetti abbaglianti e di disturbo)

          Il campo di applicazione dell’ordinanza comprende:

          • strade pubbliche e private
          • illuminazione di beni culturali protetti (chiese e monumenti)
          • parchi e altri spazi pubblici
          • impianti sportivi all’aperto
          • illuminazione interna di impianti industriali
          • autosili
          • illuminazioni temporanee di manifestazioni e cantieri

          Sono previste disposizioni particolari anche per parchi regionali e nazionali, riserve naturali protette e osservatori astronomici. Il rispetto di tutte le norme è vincolante fino all’inizio del 2025. L’introduzione graduale è iniziata già il 1° gennaio 2019.

          Attività

          L’ Association Nationale pour la Protection du Ciel et de l’Environnement Nocturne (ANPCEN) è attiva in Francia a diversi livelli pur non essendo membro della International Dark-Sky Association (IDA). L’organizzazione lotta efficacemente contro l’inquinamento luminoso usando perizie di esperti e accordi con enti comunali: i firmatari si impegnano a ridurre la diffusione eccessiva di illuminazione artificiale.

          L’ANPCEN assegna ogni anno l’etichetta nazionale „Villes et villages étoilés“ (Città e villaggi stellati) a città e villaggi partecipanti. In molti casi la riduzione dell’illuminazione non porta solo a ritrovare la luce delle stelle ma comporta anche un regolare risparmio finanziario, denaro che può essere impiegato per altri progetti.

          https://www.anpcen.fr/

          Legislazione

          Il tentativo, fatto negli anni 1990, di promulgare una legge nazionale è fallito molto presto a causa della resistenza della lobby dell’illuminazione. Infatti, l’Italia è la patria dei grandi produttori europei di impianti di luce.

          Nel 1997 si sono messe in moto delle forze nella Regione Lombardia, una delle Regioni più inquinate d’Europa, con l’obiettivo di formulare una legge regionale. Il 30 marzo 2000 è stata approvata la legge regionale n. 17. L’associazione „Cielobuio Coordinamento per la Protezione del Cielo Notturno “promuove e sostiene l’applicazione di questa legge anche in altre Regioni del Paese. In seguito, sono state approvate in tutta l’Italia diverse leggi regionali ispirate alla Legge regionale n. 17 lombarda.
          Queste leggi regionali si differenziano per ampiezza delle misure.
          Le più frequenti sono:

          • la creazione di zone
          • i requisiti tecnici richiesti all’illuminazione pubblica
          • la riduzione dell’intensità dell’illuminazione (senza limiti massimi fissati)
          • gli spegnimenti eccezionali (a scopo di ricerche astronomiche)
          • la formazione e la sensibilizzazione del pubblico

          Attività

          La fondazione “Protezione del cielo astronomico” (SAS Foundation) è una ONG. Il suo tema riguarda le osservazioni astronomiche fatte da terra che sono molto disturbate dall’impiego costante di grandi flotte di satelliti destinate a garantire la tecnologia della telecomunicazione del futuro. Nel 2020 un appello di questa fondazione ha raccolto oltre 2000 sostenitori, tra i quali DarkSky Switzerland. Nel 2021 è stata intentata una causa chiamata «Healthy Heavens Trust Initiative» contro l’americana Federal Communication Commission (FCC) davanti ai tribunali federali americani.

          Link: https://tinyurl.com/SASFundation

          Link: Presa di posizione di DarkSky International

          Link: due organizzazioni italiane che lottano contro l’inquinamento luminoso      https://cielobuio.org
          www.lightpollution.it (DarkSky Italia)

          Legislazione

          In Germania – come in Svizzera – non esiste una legge che tratti esplicitamente le emissioni luminose o l’inquinamento luminoso, ma la legge sulle emissioni si riferisce alla luce come a una “fonte di emissione” (o “immissione”), creando così la possibilità di attuare misure contro l’inquinamento luminoso. Un documento specifico che tratta delle emissioni luminose è la Linea guida per la misurazione, la valutazione e la riduzione delle emissioni luminose pubblicata nel 2012 dal Gruppo di lavoro federale/länder sul controllo delle immissioni (LAI). Tuttavia, il documento riconosce solo le aree residenziali come aree meritevoli di protezione dall’inquinamento luminoso. Specifica i valori massimi consentiti per le immissioni luminose in diversi tipi di aree residenziali. L’UFAM ha introdotto questi valori guida anche in Svizzera nel 2021.

          Attività

          Il gruppo Fachgruppe Dark Sky der Vereinigung der Sternfreunde e.V. ha trovato in Andreas Hänel una persona molto determinata che segue le regioni buie nel loro percorso per diventare parchi stellati, compiendo misurazioni in quasi tutto il mondo. La «Initiative gegen Lichtverschmutzung» è un’organizzazione tedesca partner della DarkSky International. Sul suo sito riferisce dettagliatamente sui parchi stellati riconosciuti dalle DarkSky International, sui parchi Dark-Sky e Darks Sky Reserves, in particolare in Europa.

          Link: sito della Initiative gegen Lichtverschmutzung paten-der-nacht.de che è il progetto di un gruppo di persone provenienti da Germania e Austria, impegnate a titolo volontario che con molto senso dell’umorismo si impegnano per il contenimento dell’inquinamento luminoso. Il loro motto è: «Licht aus – Nacht an» (spegniamo la luce – accendiamo la notte). Si può partecipare diventando padrini della notte.
          Il progetto Initiative Earth Night mette l’accento sulla qualità delle osservazioni astronomiche e chiede che le luci vengano spente in una notte di settembre senza luna. Nel 2021 Dark-Sky Switzerland ha saputo della richiesta e si è associata all’iniziativa.

          Legislazione

          Come in Svizzera e in Germania anche in Austria è possibile fare riferimento a leggi esistenti da applicare all’inquinamento luminoso senza che questo vi sia esplicitamente nominato. Dal 2018 esiste una guida all’illuminazione di esterni che viene applicata dalla maggioranza dei Länder. Il documento non è vincolante ma raccomanda dei valori limite tecnici per la temperatura della luce, per la durata dell’illuminazione (fascia oraria notturna senza luci) e per la direzione del raggio luminoso (mai oltre la linea dell’orizzonte). Per quanto riguarda i valori limite dell’intensità la guida raccomanda di seguire il principio ALARA – As Low As Reasonably Achievable.

          Attività

          Parco stellato Attersee
          Gli avvocati dell’ambiente austriaci combattono in modo creativo e con un bel sito web contro l’inquinamento luminoso www.hellenot.org.
          L’Alta Austria, come unico Stato federale, dispone di una rete di misurazione dell’inquinamento luminoso che ogni notte registra la curva della luminosità in 23 stazioni. In questo modo viene rilevato il grado di inquinamento luminoso responsabile da un lato dell’alterazione del bioritmo degli esseri umani, dall’altro della moria degli insetti.

          Legislazione

          Già nel 2008, nel Liechtenstein, in vista dell’introduzione dei LED, è stata approvata una legge sull’inquinamento luminoso nell’ambito della legge sulla protezione dell’ambiente
          Link: Gesetz zur Lichtverschmutzung innerhalb des neuen Umweltschutzgesetzes

          Attività

          Nel 2005 è stato redatto uno studio sulle potenzialità dalla SUP della Svizzera Nord-Orientale
          Link: Potentialstudie

          Legislazione

          L’UE ha pubblicato un aggiornamento del „Guidelines Lighting“ (GPP), uno strumento non vincolante contenente linee direttive e criteri tecnici per impianti di illuminazione. I destinatari sono organi decisionali e specialisti incaricati dell’acquisto e dell’installazione di impianti di illuminazione stradale nuovi o rinnovati. Come effetti principali sull’ambiente vengono citati il consumo di energia e le emissioni di gas serra, mentre l’inquinamento luminoso passa in secondo piano. Il GPP pone l’accento sulla regola generale per la determinazione dell’intensità luminosa: As Low As Reasonably Achievable (ALARA). Benché ALARA sia il criterio raccomandato, il GPP è redatto in sintonia con la norma EN 13201-1 (Norme europee per l’illuminazione stradale) che fissa solo in misura minima dei valori per l’intensità luminosa, dando la precedenza alla necessità di garantire la sicurezza stradale. Tuttavia, il GPP elenca come importante motivo per la riduzione dell’inquinamento luminoso la salvaguardia dell’ambiente e la visibilità del cielo stellato.

          Parallelamente, dal 2017 al 2021 era in atto il progetto sostenuto dall’UE «Night Light Interreg Europe» al quale hanno partecipato Paesi Bassi, Ungheria, Spagna, Lussemburgo, Danimarca, Slovenia e Italia. Obiettivo del progetto era il miglioramento della politica regionale per la riduzione dell’inquinamento luminoso e la creazione di zone di cielo notturno buio protette. Una grande parte delle risorse del progetto è stata impiegata per attività di formazione e sensibilizzazione del pubblico.                                                                                                                                                                       
          La provincia del Friesland (Paesi Bassi) ha condotto il progetto, nato nel 2017, in collaborazione con altre regioni interessate. È ufficialmente terminato nel 2021 ma continuerà ad avere degli effetti a livello locale.

          Paesi Bassi: nella provincia del Friesland sono state fatte rivivere antiche tradizioni. Il buio profondo del Wattenmeer offre eccellenti condizioni per osservazioni del cielo (i Paesi Bassi sono uno degli Stati più artificialmente illuminati d’Europa ma le isole antistanti ne sono risparmiate). L’esperienza della notte può essere vissuta in molti modi: per esempio, è stato fatto rivivere un antico giardino notturno, in cui crescono fiori e arbusti che emanano il loro profumo di notte. Passeggiandovi al buio, si resta avvolti dai profumi.

          In Danimarca, l’isola di Samsø ha un ruolo pionieristico nel Paese: infatti è interamente coltivata in modo sostenibile. Si dichiara autonoma quanto a produzione energetica. La posizione dell’isola ha fatto sì che potesse diventare un centro per il turismo astronomico e una zona dark-sky. Tutta l’illuminazione è stata sostituita con i LED e resta spenta tra mezzanotte e le sei del mattino.

          Nel parco naturale di Our, in Lussenburgo, un progetto pilota incoraggia i Comuni a sostituire gli impianti di illuminazione e gli allestimenti obsoleti. Il parco ha assunto un proprio responsabile per l’illuminazione che accompagna e monitora i progressi. Un esempio: a fine agosto 2021 è stato inaugurato il nuovo impianto di Clervaux, al quale è stato applicato con successo il principio “di meno è di più”, seguendo il criterio della “buona luce”. Il parco è riuscito nell’intento di coinvolgere la popolazione e le autorità grazie a diverse manifestazioni.

          In Ungheria c’è bisogno di aumentare la sensibilità della popolazione per il buio della notte poiché la resistenza a spegnere le luci, dovuta in particolare alla preoccupazione per la sicurezza, è ancora forte, soprattutto in provincia. Nel circondario di Hajdú-Bihar si vuole incrementare lo sviluppo economico grazie al turismo ecologico. Il vicino Hortobágy Dark Sky Park vuole dare l’esmpio: il parco abbraccia un’area protetta di cento chilometri quadrati che nel 2011 è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Una buona schermatura protegge in particolare le specie di animali volanti dall’eccesso di luce. Le leggi comunali sono in fase di revisione.

          La Slovenia è tra gli Stati più bui d’Europa. Gli organi dello sviluppo regionale vorrebbero perciò creare una zona dark-sky. Si è in attesa di un riconoscimento internazionale ma questo tarda ad arrivare a causa dell’aumento delle richieste e della scrupolosità dell’IDA (International Dark Sky Association) e dell’UNESCO. Comunque si è già provveduto a sostituire gli impianti di illuminazione con quelli meno dannosi e a fissare gli orari per lo spegnimento.

          Anche in Italia, in Basilicata, in particolare a Potenza e a Matera, si tenta la carta del turismo astronomico e si cerca di sensibilizzare la popolazione e le autorità sugli aspetti problematici della luce artificiale. È stato elaborato un piano d’azione e ci si è impegnati per ottenere una regolamentazione accettabile. Sono stati coinvolti parchi naturali locali e gli operatori sociali, culturali ed artistici della regione. In occasione di una manifestazione, ogni partecipante ha potuto costruire la sua personale lampada solare e portarsela a casa.

          In Spagna, dove la ricerca astronomica gode di molta popolarità, c’è grande interesse a limitare la luce a favore dell’oscurità della notte. Il governo si è attivato per il rinnovamento degli impianti di luce di Avila e dell’isola canaria di La Palma. La “Starlight Foundation”, che ha sede a La Palma, sostiene questo progetto a livello internazionale.

          Link:  Progetto «Night Light Interreg Europe»