CdT – Luci eco-rispettose nelle notti capriaschesi

capriasca_01Il Comune ha chiesto alla Supsi di studiare una nuova illuminazione dei nuclei

Le notti capriaschesi non saranno buie ma rispetteranno le esigenze ambientali, in particolare quelle che si riferiscono all’inquinamento luminoso. Il Municipio ha commissionato alla Supsi un progetto per illuminare i nuclei tenendo in considerazione sia le tematiche ambientali che quelle estetiche di arredo urbano. Il progetto si basa sui dati raccolti l’anno scorso da un gruppo di studenti della regione nei diciassette centri abitati del comprensorio, una specie di catalogo dei diversi tipi di illuminazione attualmente in uso.

Il progetto verrà elaborato dal Dipartimento Ambiente e Costruzioni e Design della Supsi e farà parte del corso «Bachelor» in architettura d’interni per una ventina di studenti. Questi concentreranno le loro proposte d’intervento nei nuclei di Cagiallo e di Sala.

2008-02-09 Corriere del Ticino (pdf)

 

 

LaRegione – Capriasca sotto un’altra luce

capriasca_2_02Inquinamento luminoso, dopo i dati le proposte

Capriasca, sensibile alle problematiche dell’inquinamento luminoso, ha promosso nel 2007 una raccolta dati concernente le diverse tipologie dei fanali disseminati nei diciassette abitati del Comune. Lo studio è stato condotto da un gruppo di studenti della regione.

Si vuole ora promuovere un nuovo concetto di illuminazione dei nuclei rispettoso delle esigenze odierne, della tecnologia disponibile sul mercato e con un’attenzione particolare all’inquinamento luminoso, oggetto di vari studi a livello mondiale, nonché dell’aspetto estetico.

Il progetto sarà allestito in collaborazione con la Supsi. Venti studenti del Dipartimento ambiente e costruzioni (bachelor in architettura d’interni) elaborerà proposte d’intervento per Cagiallo e Sala.

2008-02-08 LaRegione (pdf)

 

 

LaRegione – Lumino spegne la luce

lumino_1_05Lotta all’inquinamento luminoso, seguito l’esempio di Coldrerio. Sei ore di buio

Il caso di Coldrerio che è stato al centro dell’attenzione nazionale è stato illuminante anche per Lumino. Dopo che un anno fa il Comune del Mendrisiotto ha posto in vigore la propria ordinanza contro l’inquinamento luminoso, entro breve un’analoga normativa proteggerà il buio notturno nel cielo all’imbocco della Mesolcina. Lumino (precedendo molte altre località, tra cui Lugano e Locarno, dove la questione è stata inserita nell’agenda politica lo scorso anno) diventerà così il secondo Comune ticinese ad essere sceso effettivamente in campo per evitare inutili dispersioni di luce. Un problema del quale ancora pochi anni fa nessuno (ad eccezione dell’associazione Dark-sky fondata nel 1988 e di alcuni astronomi) parlava, ma che è sempre più avvertito anche alle nostre latitudini per le sue conseguenze economiche, ecologiche, in materia di sicurezza stradale, ma anche culturali e scientifiche. Ispirati dai colleghi di Coldrerio che con la loro sensibilità alle questioni energetiche e ambientali hanno fatto guadagnare al Comune il premio Watt d’oro, i municipali di Lumino hanno a loro volta deciso di fare il passo estendendo il cosiddetto “pacchetto verde”. Si tratta di un programma comunale di sostegno allo sviluppo sostenibile introdotto nel 2007 con, per cominciare, misure volte a incitare gli abitanti a ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni e dei trasporti. Due ambiti cui entro breve si aggiungerà quello legato al risparmio energetico nell’illuminazione esterna notturna. Da alcuni giorni all’albo comunale è in pubblicazione l’Ordinanza tramite la quale intendono prevenire l’uso di illuminazioni moleste e dirette verso spazi dove sarebbe meglio regnasse il buio. Se non ci saranno ricorsi al Consiglio di Stato, le regole entreranno in vigore nelle prossime settimane. Permetteranno al Comune di ridare un po’ del suo fascino alla notte tra le 24 e le 6 del mattino. Sei ore durante le quali le illuminazioni esterne e le insegne pubblicitarie, dovranno (salvo deroghe in situazioni particolari decise dal Municipio) essere tassativamente spente.

A Lumino, come a Coldrerio, l’Ordinanza (richiamate le raccomandazioni sulla prevenzione delle emissioni luminose emanate dall’ Ufficio federale dell’ambiente) vieta la posa di skybeamer, fasci di luce fissi o roteanti rivolti verso il cielo, anche perché « rappresentano un pericolo per la sicurezza pubblica e la protezione dell’ambiente ed ostacola il regolare traffico aereo ». Dovranno inoltre essere notificate al Municipio le installazioni luminose di edifici o impianti d’illuminazione esterni particolari: la questione sarà poi esaminata nell’ambito della procedura d’autorizzazione.

I contravventori potranno incorrere in una multa fino a mille franchi e essere costretti al ripristino della situazione. DIEM

2008-02-07_LaRegione (pdf)