Che cosa sappiamo?
Inquinamento luminoso
L’illuminazione esterna è qualcosa di recente nella nostra civilizzazione. Ancora nell’era moderna l’essere umano di notte portava con se una candela di sego; all’inizio del 19° secolo nelle grandi città europee furono installati i primi lampioni a gas e nel 1879 Edison e altri scienziati presentarono le prime lampadine a incandescenza. Tra le due guerre del 20° secolo lo sviluppo dell’automobile segnò una svolta. Fino a quel momento l’illuminazione delle strade si limitava alle città, ma in seguito si diffuse anche alle regioni di campagna.
Nel frattempo la curva dell’aumento dell’illuminazione segnò un’impennata. A molte persone il buio comincia a mancare e l’eccesso di luce nella notte diventa insopportabile. E questo non solo nelle città. Le autostrade, i centri commerciali in campagna, le insegne luminose nelle ore notturne e le regioni turistiche formano una rete di luminusità sempre più vasta. Siamo a conoscenza di queste reti luminose dalle foto satellitari scattate nello spazio: l’America del Nord, l’Europa e il Giappone vi appaiono come chiari; in Africa, Russia e America del Sud domina il grande buio, a parte pochi centri.
Sulle città fluttuano da lontano campane di luce visibili: la luce artificiale sulle nuvole incontra aerosol o particelle sospese e viene riflessa formando la cosiddetta campana di luce che si diffonde su una vasta area.
Pertanto, anche nelle notti chiare dalle città si possono vedere solo poche stelle. Ci sono bambini e giovani che non hanno mai percepito quella galassia di cui siamo parte: la nostra via lattea!
Petizione – Chiediamoci perché scompaiono gli insetti
- di voler informare scientificamente sulle ragioni e sulla portata della scomparsa degli insetti nelle varie regioni della Svizzera e di voler mettere tempestivamente a disposizione le risorse finanziarie sufficienti a questo scopo;
- di voler prontamente e coerentemente applicare i piani d’azione in materia di biodiversità, di salute delle api e di prodotti fitosanitari;
- di voler implementare nuove misure efficaci, ad esempio per sostenere spazi vitali più numerosi e per ridurre l’inquinamento luminoso;
- di voler informare la popolazione sull’inestimabile contributo dato dagli insetti alla protezione dell’ecosistema e al benessere dell’umanità.
Co-firmare i parlamentari (Consiglieri nazionali):
Maya Graf (Vert, BL)
Silva Semadeni (PS, GR)
Markus Ritter (PDC, SG)
Bernhard Guhl (PBD, AG)
Lisa Mazzone (Vert, GE)
Isabelle Chevalley (Vert liberaux, VD)
Karl Vogler (CSP, OW)
Supporto passivo da parte di altre organizzazioni:
WSL
Papiliorama
Biosuisse
Stazione Ornitologica Svizzera
Greenpeace
Slow-Food Switzerland
Naturama Aarau
Link alla petizione su moria-degli-insetti.ch
Informatione Complementare
Quello che abbiamo potuto osservare da tempo nel mondo delle api deve essere allargato a numerosi altri insetti. Ricerche effettuate in Germania hanno rivelato che nel corso degli ultimi trent’anni sono scomparsi oltre la metà di tutti gli insetti. Al momento non è ancora dato a sapere in quale misura ciò concerna anche la Svizzera. Osservando attentamente ci si rende però conto che, di giorno come di notte, si sentono molto meno ronzii e fischi causati dagli insetti di una volta, che nel bagliore dei lampioni ne svolazzano sempre meno, per non parlare del parabrezza dell’auto che rimane spesso pulito anche dopo un lungo percorso. Può darsi che a qualcuno questi fenomeni piacciano, ma la situazione deve preoccupare perché gli insetti sono di fatto un elemento insostituibile del nostro ecosistema.
Uccelli, rane, pesci, porcospini, pipistrelli e tanti altri animali si nutrono di insetti. Senza insetti, pure loro scompariranno. Lo stesso destino è riservato alle piante, siano esse selvatiche o coltivate, che dipendono dall’impollinazione degli insetti. La scomparsa degli insetti costituisce pure una minaccia per la produzione alimentare, per gli interi ecosistemi e di conseguenza per le nostre risorse naturali!
Al momento le ragioni della scomparsa degli insetti in Svizzera possiamo in parte solo immaginarle. Lo sfruttamento intensivo dell’ambiente da parte dell’uomo gioca ovviamente un ruolo chiave. In agricoltura la discussione si è focalizzata sull’utilizzo di alcuni prodotti fitosanitari. Il ritmo sfrenato delle costruzioni edili, la cementificazione del paesaggio e l’inquinamento luminoso sono sotto gli occhi di tutti. Una cosa è certa: per poter decidere delle misure adeguate servono degli studi approfonditi e fatti concreti. Bisogna inoltre informarne la popolazione e gli inquinatori affinché ciascuno possa dare il suo contributo: imprese, agricoltori, forestali, Comuni, Municipalità, Cantoni e Confederazione.
Ecco perché ci appelliamo al Consiglio federale e al Parlamento affinché facciano luce sul problema della scomparsa degli insetti, informino la popolazione e introducano al più presto le misure necessarie. Se il bisogno di intervenire è già giustificato, non bisognerà indugiare oltre: le misure già decise in merito alla salvaguardia della biodiversità, della salute delle api ed alla limitazione dei prodotti fitosanitari devono essere applicate senza indugi.
Con la tua firma a sostegno di questa petizione puoi mandare un segnale forte alle autorità competenti, invitandole ad agire e ad affrontare con concretezza il problema ambientale!
Perché inferiore ai 3000K?
Già dal 2009, l’International Dark-Sky Association (IDA), alla quale siamo associati, promuove quest’idea.
Abbiamo adattato le argomentazioni alla nostra realtà Svizzera e all’Europa.
Qui trovate l’opuscolo completo:
» Perché inferiore ai 3000K? (pdf)
Qui di seguito la lista delle fonti:
Le organizzazioni internazionali hanno chiesto una riduzione delle emissioni di luce
- Nel 2007, l’UNESCO ha adottato la Dichiarazione di La Palma (la nostra traduzione in tedesco: La Palma Deklaration)
- Nel 2009, IDA ha propagato meno di 3000 Kelvin per i LED.
- Nel 2013, l’OMS ha dichiarato che il lavoro a turni è un rischio di cancro.
- 2016 ha avvertito WADA di LED blu-bianchi (freddi).
Studi scientifici mostrano conseguenze negative per i cicli della natura e della biodiversità
Disturbi della fauna (tutte le specie)
- Nel 2010, Anlockwirkung moderner Leuchtmittel auf nachtaktive Insekten (pdf, de)
- Nel 2015, metastudio Mission Économie Biodiversité et ANCPEN (pdf, fr)
incluse nelle raccomandazioni dell’UE sull’illuminazione pubblica: - Nel 2017, Revision of the EU Green Public Procurement Criteria for Street Lighting and Traffic Signals (pdf, en)
- Nel 2017, «Bitte Licht löschen», Pro Igel (pdf, de)
Lampada / Protezione Pipistrello
- Nel 2015, Kein Scherz: In Scherz gibts nun eine Strassenlampe für Fledermäuse (de)
- Nel 2017, dépliant: Fledermausfreundlich beleuchten (pdf, de)
Proteggere i paesaggi notturni naturali
LED 4000K = 2,5 volte più luminoso
- Nel 2016, The new world atlas of artificial night sky brightness (pdf, en)
Aumento 2012-2016 +2.2% all’anno
- Nel 2017, Artificially lit surface of Earth at night increasing in radiance and extent (pdf, en)
Riduzione della luminosità del cielo
- Nel 2017, CIE 150:2017, Guide on the limitation of the effects of obtrusive light from outdoor lighting installations (en)
Il colore della luna piena
- Nel 2017, In welchem Licht strahlt der Vollmond? (pdf, de)
- Nel 2018 Der Wechsel der Farbtemperatur des Vollmondes (pdf scan, de)
Etichetta luminosa di ANCPEN
L‘etichetta luminosa dell‘ANCPEN (Dark-Sky France) descrive la nocività della sorgente luminosa causata dall‘inquinamento luminoso ecologico (fauna interessata) ed è ricavata dalla tabella 6:
- Nel 2015, metastudio Mission Économie Biodiversité et ANCPEN (pdf, fr)
La classe A |
A comprende unicamente lampade ai vapori di sodio a bassa pressione, ma in Svizzera sono tilizzate molto raramente. |
La classe B |
include le lampade a vapori di sodio ad alta pressione, da noi ancora molto diffuse, e i LED ambrati monocromatici. |
La classe C |
comprende LED caldi (standard minimo richiesto inferiore a 3000 Kelvin) |
La classe E |
comprende LED bianchi neutri |
La classe G |
comprende tra l’altro i LED bianchi freddi, che dal 2009 già installati in molti luoghi.
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