Comunicato Stampa: Un preoccupante aumento della luce nelle Alpi

Il Pilatus è l’unica montagna svizzera che beneficia di una autorizzazione per l’illuminazione. Nel 1997 il Tribunale Federale ha emanato un’autorizzazione permanente che permette una parziale l’illuminazione di questa cima. Tutte le altre cime sono espressamente escluse. Purtroppo, però, le emissioni di luce nelle Alpi sono in crescita. Ciò è dovuto principalmente all’au-mento di piste da sci attrezzate di potenti luci che ne permettono l’uso notturno. Oltre tutto, gli impianti di innevamento artificiale sono anch’essi equipaggiati di un’illuminazione. Durante il 2012, in occasione del 100° anniversario della costruzione della linea ferroviaria della Jungfrau, è stata illuminata una grande area della montagna. Inoltre, anche l’aumento del turismo nelle regioni di montagna incrementa l’inquinamento luminoso. Questi luoghi sono spesso in prossimità di aree protette che beneficiano ancora del buio naturale (come il Parco Nazionale, gli oggetti appartenenti all’Inventario Federale dei Paesaggi, i siti e i monumenti naturali d’importanza nazionale, gli oggetti iscritti al patrimonio mondiale dell’Unesco).

ilalpi_img_3459Le riprese satellitari notturne della Svizzera, registrate dalla NASA durante le notti prive di nubi, in aprile (nove notti) e ottobre (13 notti) 2012, rilevano le regioni che hanno un elevato inquinamento luminoso (chiamate hotspot).

Il centro della Valle del Rodano è luminoso come Losanna, Ginevra come anche Zurigo nord

L’hotspot di Martigny è luminoso come quello di Losanna, Ginevra o Zurigo nord.

Martigny si trova nella Valle del Rodano, nel Canton Vallese, in mezzo alle montagne e ha 16’000 abitanti. Il punto più luminoso di Martigny supera persino il punto più luminoso della città di Basilea. La fonte principale di luce è stata identificata nel centro sportivo Stade d’Octodure.

Nel 2012, alcuni cantieri nelle Alpi sono risultati luminosi come gli hotspot di Vevey, Montana, Thun, Oftringen, Uster o Sciaffusa

Axpo lavora da tre anni ininterrottamente alle condotte forzate e stagionalmente alle dighe del Muttsee (stazione di pompaggio di Limmern) nel Canton Glarona. Apparentemente, l’impresa presta poca attenzione alle emissioni luminose nelle regioni montane. Questo sembra contraddire le loro direttive sulla protezione dell’ambiente e mostra in modo esemplare come la luce artificiale venga utilizzata in modo sconsiderato. In questo caso, sono certamente i proiettori installati sulle gru le principali fonti di emissioni inquinanti. A priori, l’illuminazione non è stata installata seguendo le regole dell’arte, è mal schermata, come pure la luminanza è sovradimensionata.

La messa in scena della luce non si ferma di fronte alle Alpi

Per il suo 150° anniversario, il Club Alpino Svizzero (CAS) lascerà mettere in scena l’illuminazione di 25 delle sue capanne da un artista della luce. Il progetto prevede l’uso di luce bianca calda e si limiterà all’illuminazione di una unica capanna per notte, unicamente durante il crepuscolo.

Tuttavia, resta una preoccupazione presso Dark-Sky Switzerland. E’ vero che l’installazione temporanea rappresenta un problema limitato per l’ambiente, ma la diffusione mediatica delle immagini (ad es. YouTube) porterà sempre più organizzatori all’idea di realizzare installazioni luminose in qualsiasi luogo. E non tutti si comporteranno in modo così rispettoso nei confronti dell’ambiente come l’esempio del CAS, che ha voluto che il trasporto dell’intero equipaggiamento avvenisse senza elicotteri.

In generale, la messa in scena attraverso la luce dovrebbe restare un’eccezione anche per i numerosi castelli.

Tali installazioni, come nel caso del monte Pilatus, godrebbero di maggiore attenzione proprio grazie alla loro rarità e produrrebbero così anche le desiderate conseguenze positive sul turismo. Inoltre ci sarebbero anche alcuni graditi effetti collaterali, come il risparmio energetico nelle notti senza illuminazione, il rispetto nei confronti degli animali selvatici, degli uccelli migratori e degli ecosistemi ancora intatti.

Anita Wyss, della Fondazione Svizzera per la Tutela del Paesaggio, ha affermato recentemente nella rivista per il benessere e la sostenibilità Vivai der Migros: «Quest’illuminazione artificiale è snaturalizzata, sciocca e sottrae all’oscurità naturale del paesaggio la sua forza mistica».

2013-04-07 Comunicato Stampa (pdf)

 

Questo contributo si può leggere in: Tedesco Francese