STAR: STATISTICA TICINESE DELL’AMBIENTE E DELLE RISORSE NATURALI

Pagina 40 del documento STAR, prodotto dal Cantone, viene trattato il tema dell’inquinamento luminoso

star-26-06 scala_della_brillanza_del_cielo_notturno

Scala della brillanza del cielo notturno (in mag/arcsec2)

stazioni_di_rilevamento_della_brillanza

Stazioni di rilevamento della brillanza del cielo e mappa della perdita

INQUINAMENTO LUMINOSO

L’illuminazione artificiale degli ambienti esterni è ormai parte integrante del nostro modo di vivere. Le crescenti emissioni luminose che ne derivano sono spesso generate da impianti d’illuminazione sovradimensionati o mal concepiti, che disperdono una gran parte di luce nell’ambiente, fuori delle zone a cui essa è espressamente dedicata, ed in particolare verso il cielo. Questa diffusione incontrollata di luce ha ripercussioni sia sull’uomo sia sulla natura: i suoi effetti spaziano dalla privazione del cielo stellato, allo spreco energetico, da effetti negativi sulla salute (disturbi del ritmo biologico) all’alterazione degli ecosistemi (cambiando per esempio il comportamento delle specie migratorie). Il 13 febbraio 2013, il Consiglio federale ha approvato il rapporto relativo all’impatto della luce artificiale sulla diversità delle specie e gli esseri umani: in esso propone di adeguare la legislazione e di intensificare la ricerca nel campo delle emissioni luminose.

La brillanza del cielo determina il numero di stelle visibili

La brillanza è la grandezza fisica che descrive la luminosità del cielo. I valori alti corrispondono a un cielo buio (stelle ben visibili), mentre i valori bassi esprimono una volta celeste più luminosa (stelle poco visibili). In Ticino i valori possono variare da circa 17 a 23 mag/arcsec2 [F. 1]. Nella cartina della perdita di magnitudine è ben visibile, in prossimità delle zone urbanizzate, la riduzione della capacità di percepire le stelle da parte di un osservatore a terra [F. 2]. Il numero di stelle visibili si dimezza circa ogni 0,6 magnitudini perdute.

Le misurazioni non evidenziano ancora delle tendenze

Con la collaborazione di Dark-Sky Switzerland- Sezione Ticino e di alcuni osservatori astronomici ticinesi, nel corso del 2010 è stata creata una rete di stazioni di rilevamento, che consente di misurare in continuo la brillanza del cielo, monitorando l’inquinamento luminoso e la sua evoluzione. Dall’inizio del monitoraggio in continuo non è ancora possibile determinare una tendenza nell’inquinamento luminoso nei cieli ticinesi [F. 3]. I dati sono consultabili su www.ti.ch/oasi.

L’inquinamento luminoso è prodotto a scala locale e regionale

In Ticino l’oscurità del cielo dipende dall’inquinamento luminoso prodotto localmente, ma anche dalle emissioni provenienti dalla Pianura padana, in particolare dalla metropoli milanese [F. 4]. La deviazione dei valori misurati dal gradiente sudnord medio (linea tratteggiata) mostra come in alcuni punti del territorio l’inquinamento prodotto in loco sia predominante (per esempio a Mendrisio o Bodio). Le emissioni luminose prodotte dai centri urbani ticinesi hanno un impatto nel raggio di circa 20-30 chilometri e nemmeno i luoghi più discosti del cantone presentano un cielo imperturbato [F. 2]. Le zone senza inquinamento luminoso più vicine si trovano in Austria e Francia.

La meteorologia e le fasi lunari influenzano le misure

La luminosità della volta celeste non è determinata solo dalle attività umane, ma anche dalla meteorologia e dalle fasi lunari. Un cielo coperto risulta infatti più chiaro, dato che le nuvole riflettono verso il basso la luce emessa da terra. L’effetto della luna dipende invece dalla fase lunare e dalla sua posizione in cielo. In assenza di luna la brillanza rimane piuttosto costante sull’arco dell’intera notte, raggiungendo un massimo nelle ore precedenti l’alba, quando l’attività umana è ridotta al minimo. Nelle notti di luna piena invece, c’è una forte variazione della brillanza in funzione dell’orario, con un’influenza massima della luna quando questa è allo zenit [F. 5]. Per determinare l’influsso delle attività umane sull’inquinamento luminoso sono quindi necessarie delle condizioni ottimali; pertanto solo una parte dei dati registrati può essere utilizzata a tale scopo

2013 STAR (pdf, 11 MB)

Links

www4.ti.ch/fileadmin/DT/temi/oasi/rapporti_studi/STAR_2013.pdf

www3.ti.ch/DFE/DR/USTAT/allegati/volume/31143star2013_17_40-41.pdf