Area – La luce che inquina

Spesso ancora sottovalutato, l’inquinamento luminoso produce È oramai tradizione decorare case, strade e viottoli con luci di ogni sorta in occasione delle festività natalizie. Se fosse stato così quando nacque il bambin Gesù i re magi avrebbero avuto qualche difficoltà a scorgere e seguire la stella cometa.

Arriva il Natale e le buie serate invernali si accendono di luci e lucine di ogni sorta, colore e forma.

Luci che scaldano i cuori, luci che fanno sorridere i bimbi, luci che piacciono e che non piacciono, decorazioni discrete o pacchiane: ce n’è per tutti i gusti.

Se un tempo la preoccupazione maggiore di chi illuminava il proprio Natale era il costo dovuto al consumo energetico, oggi con le lampadine Led si consuma più corrente accendendo il forno per far cuocere il tacchino natalizio che lasciando acceso l’albero per due settimane.
Un’innovazione di per sé positiva, ma che ha il suo rovescio della medaglia, come spiega Stefano Klett, vicepresidente di Dark-Sky Svizzera e coordinatore della sezione Ticino: «Visto il basso consumo dell’illuminazione Led, spesso si è spinti ad illuminare di più, e non solo a Natale.

Sempre più spesso, infatti, i comuni sostituiscono i vecchi lampioni con dei Led a luce fredda, un tipo di luce a bassa frequenza che si disperde molto più facilmente nell’atmosfera, creando maggior inquinamento luminoso».

Ebbene sì, anche la luce inquina poiché può avere effetti negativi su flora, fauna e esseri umani.

L’inquinamento luminoso è dato dalla luce artificiale che si disperde verso l’ambiente circostante e verso il cielo, ed è facilmente osservabile: guardando a distanza una città, questa appare sovrastata da un alone di luce, un effetto della dispersione nel cielo dell’illuminazione urbana.

Quali sono le conseguenze? Non si vedono più le stelle, il ciclo naturale notte giorno di piante e animali viene alterato, con ricadute sul loro sviluppo (la fotosintesi clorofilliana viene sconquassata), il loro comportamento e le loro abitudini (disturba la migrazione, la nidificazione e la riproduzione, riduce il territorio di caccia e l’offerta di cibo).

Illuminare la notte ha effetti negativi anche sugli esseri umani, sia dal punto di vista psicologico che fisiologico, influendo sul ritmo sonno-veglia, sulla produzione di melatonina (ormone necessario per la difesa immunitaria) e creando disturbi del sonno a causa della luce intrusiva che penetra nelle case.

Insomma: spegnere il buio può dare una sensazione rassicurante, ma non è una buona cosa.

«Quello delle illuminazioni decorative natalizie non lo ritengo un gran problema – prosegue Klett – poiché si tratta di un fenomeno limitato nel tempo e regolamentato dalla norma Sia 491, che prevede lo spegnimento delle luci decorative alle 22.

Inoltre, una sentenza del Tribunale federale conferma la norma Sia, estendendo però l’orario fino alla una di notte nel periodo che va dal 10 dicembre al 6 gennaio».

Spegnimento delle luci natalizie alla una di notte? «Sì, in effetti non esiste un ente che controlla e spesso le luci restano accese anche tutta la notte, ma i cittadini che dovessero essere infastiditi da luci accese oltre l’orario previsto (non solo quelle natalizie e non solo in questo periodo dell’anno – ndr) possono far valere le loro ragioni presso il Comune o eventualmente il Cantone », spiega il coordinatore di Dark-Sky, secondo il quale però «Il vero problema sono le illuminazioni notturne che durano tutto l’anno e che hanno conseguenze sull’ecosistema, sulla salute delle persone, sul paesaggio e sulla possibilità di vedere le stelle.

A livello svizzero sono stati fatti dei passi avanti contro l’inquinamento luminoso, in Ticino invece resta ancora molto da fare, anche a livello di Comuni: basti pensare al recente annuncio di Locarno che, proclamandosi comune dell’energia, vuole sostituire tutta l’illuminazione con i Led, cosa che peggiorerebbe la situazione disperdendo ulteriore luce.

Il problema dei Led, oltre che spingere ad illuminare di più per il loro bassissimo consumo energetico, è che hanno un maggiore impatto a livello di inquinamento luminoso.

È stato calcolato che se tutte le luci artificiali del pianeta fossero sostituite con Led freddi il grado di luminescenza del cielo notturno sarebbe più che raddoppiato».

Cosa possiamo fare noi comuni cittadini, nel nostro piccolo, per limitare l’inquinamento luminoso? Innanzitutto valutare la necessità: perché e cosa voglio illuminare? Poi illuminare sempre dall’alto verso il basso e schermare la luce in modo che illumini solo dove necessario, evitando inutili dispersioni di luce verso il cielo o l’ambiente circostante (con relativa inutile dispersione di energia), scegliere dei led caldi piuttosto che quelli freddi e, ad un certo orario, spegnere la fonte luminosa o mettere dei sensori di movimento che fanno sì che si accenda solo se passa qualcuno.

Più luce non significa più sicurezza

Molti impianti di illuminazione esterna hanno lo scopo di aumentare la sicurezza

Le persone e gli oggetti possono essere identificati più facilmente, gli eventuali pericoli vengono riconosciuti per tempo e i reati evitati grazie alla luce accesa improvvisamente da sensori a raggi infrarossi

Tuttavia, la certezza di vederci bene comporta a volte una maggiore disponibilità ad esporsi a rischi, e il comportamento non è più adeguato alla situazione notturna

Anche la doppia illuminazione delle facciate con lampioni e impianti di illuminazione oppure l’illuminazione di molte strade ed edifici tra le 2 e le 5 non forniscono sempre una maggiore sicurezza

(da «Prevenzione delle emissioni luminose Raccomandazioni», a cura dell’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio, 2005).

veronica.galster@nullareaonline.ch

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