LaRegione: Un’ora al buio per riflettere sul clima

Torna Earth Hour, l’evento promosso dal Wwf. E anche il Ticino spegnerà le luci dei propri monumenti

earthhour-article37_1Un’ora al buio. Per riflettere sugli sprechi energetici e sul loro impatto ambientale. E, già che ci siamo, per riammirare quel cielo notturno che l’illuminazione artificiale, sempre più diffusa, sottrae all’osservazione. Torna stasera ‘Earth Hour’, la manifestazione ambientale “più grande del mondo”, come la definisce chi la organizza, ossia il Wwf. Dalle 20.30, e durante sessanta minuti, migliaia di città spegneranno le luci su alcuni dei loro monumenti. E anche in Svizzera – Ticino compreso – sono numerosi i Comuni che partecipano all’evento. Con il quale, evidenzia il Wwf in una nota, si vuole lanciare “un segnale di mobilitazione mondiale a favore del clima”.

Da Ginevra a Zurigo, da Delémont a San Gallo e da Lucerna a Chiasso. In totale sono venticinque le città elvetiche che spegneranno le luci dei loro monumenti principali: il castello di Chillon e il Getto d’acqua di Ginevra, la cattedrale di Zurigo e il Ponte della cappella di Lucerna come pure i castelli di Bellinzona. Assieme al Burj Khalifa di Dubai o al Parlamento di Londra. Tutti questi simboli “piomberanno nel buio durante un’ora”.

Nel nostro cantone aderiscono all’azione di stasera Bellinzona (Castelli e altri monumenti), Chiasso (diverse piazze, Max Museo e spazio Officina), Locarno (Castello Visconteo-illuminazione progetto Storaro, Piazza Grande, Pinacoteca Casa Rusca e Chiesa S. Antonio), Lugano (Palazzo Civico, Piazza della Riforma) e Mendrisio (stabile Magazzini Comunali, campanile principale Chiesa, Filanda, Centro Giovani e altri).

Quest’anno, segnala ancora il Wwf, partecipano all’evento oltre centocinquanta Paesi fra i quali, per la prima volta, la Tunisia, le Galapagos, il Ruanda e la Guyana francese. Nel 2012 quasi settemila città di 152 nazioni hanno preso parte all’Earth Hour, coinvolgendo circa due miliardi di persone. “Quest’onda di oscurità, dalle 20.30 alle 21.30 locali, rappresenta un segnale forte e visibile a favore di un maggior impegno per la protezione del clima”, sottolinea l’organizzazione ambientalista.

Il Wwf Svizzera ha deciso di estendere quest’azione offrendo lampadine Led a un prezzo ridotto, grazie a un partenariato con Energy Zukunft Schweiz. L’obiettivo è “di indurre il maggior numero di persone a sostituire le proprie lampadine a incandescenza e alogene con lampadine a risparmio energetico e Led”. Per saperne di più: www.wwf.ch/it/.

« Earth Hour è partita alcuni anni fa su iniziativa del Wwf Australia – ricorda Rudy Bächtold , responsabile media del Wwf Svizzera Bellinzona –.

L’evento vuole attirare l’attenzione della popolazione su quello che sta succedendo a livello climatico e indurre i governi ad agire sul risparmio energetico ». Al quale, sottolinea Bächtold, « può contribuire anche il semplice cittadino, per esempio optando per lampadine Led o sostituendo il frigorifero di casa con modelli dell’ultima generazione, che sul piano energetico consumano molto meno rispetto a quelli in vendita dieci anni fa ». Quanto si propone Earth Hour trova d’accordo anche chi si batte contro l’inquinamento luminoso. « Non siamo fra i promotori dell’evento ma l’appoggiamo senz’altro », rileva Stefano Klett , responsabile della sezione ticinese di Dark Sky svizzera nonché membro della Società astronomica ticinese. « Illuminando i nostri monumenti tutte le notti e durante l’intera notte, non ci accorgiamo più ormai della loro presenza e della loro bellezza – dichiara ancora Klett –. Basterebbe illuminarli ogni tanto, in determinate occasioni: si eviterebbe un enorme spreco energetico e si concederebbero più notti osservative ad astronomi professionisti e dilettanti ».

 


Oggiscienza: Merli fotosensibili

L’articolo presenta uno studio del “Max Planck Institute for Ornithology” sulle importanti conseguenze che l’inquinamento luminoso può avere sulle popolazioni naturali adattate agli ambienti altamente antropizzati.

merli-777px-solsortCRONACA – La principale informazione ambientale utilizzata dagli organismi, a tutti i livelli trofici, per regolare le proprie attività annuali e/o gli stadi vitali è la variazione stagionale del fotoperiodo (la variazione delle ore di luce giornaliere). Ma cosa accade a quegli organismi che vivono negli ambienti antropici in cui l’illuminazione artificiale notturna è estremamente diffusa? E’ possibile che l’inquinamento luminoso possa influenzare la loro biologia?

A quanto pare, almeno per alcuni uccelli, la risposta è affermativa. Un gruppo di ricercatori del Max Planck Institute for Ornithology ha applicato sul corpo di diversi individui di merlo (Turdus merula) un dispositivo produttore di luce, che simulava la presenza di illuminazione artificiale notturna. Dai risultati, pubblicati sui Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences emerge che i maschi soggetti all’illuminazione notturna sviluppano le gonadi circa un mese prima degli individui che trascorrono la notte al buio. Inoltre, si osserva l’incremento medio del testosterone nel sangue e un’alterazione delle attività canore giornaliere. Insomma, i risultati indicano inequivocabilmente che gli uccelli esposti alla luce notturna si predispongono fisiologicamente alla riproduzione in tempi più rapidi rispetto alle popolazioni selvatiche. A conferma di ciò, infine, anche la data della muta, che avviene al termine della stagione riproduttiva, viene considerevolmente anticipata.

Non solo quindi inquinamento atmosferico, inquinamento delle acque e inquinamento acustico, ma anche l’inquinamento luminoso potrebbe avere conseguenze importanti sulle popolazioni naturali adattate agli ambienti altamente antropizzati.

Meno chiari sono invece i meccanismi prossimi che hanno causato queste alterazioni fisiologiche così rilevanti: le luci artificiali, sostengono i ricercatori, potrebbero aver modificato la percezione del fotoperiodo da parte dell’organismo oppure potrebbero aver garantito loro la possibilità di cacciare anche di notte, e quindi consentendo loro di acquisire le energie necessarie alla riproduzione in tempi più rapidi.

Davide Dominoni, Michael Quetting and Jesko Partecke. Artificial light at night advances avian reproductive physiology. Proceedings of the Royal Society Series B, February 13, 2013

Link
http://oggiscienza.it/2013/03/06/merli-fotosensibili/

 

Norma SIA 491: SN 586 491 SIA 491:2013

Dark-Sky Switzerland considera la norma SIA 491 come pietra miliare nella questione della prevenzione delle emissioni di luce esterne inutili (così anche il nome della norma).

Il testo della norma può essere richiesto (a pagamento) alla SIA in tedesco, francese e italiano.

La norma si applica alla luce artificiale, dall’ultravioletto all’infrarosso (dunque essenzialmente alla luce visibile), soprattutto negli spazi esterni ma anche alla luce che dall’interno irradia verso l’esterno.

Non trova applicazione per le luci segnaletiche degli aeroporti, dei porti e delle arterie di traffico.

La norma distingue tra la luce accesa a fini di sicurezza e luce istallata a scopo pubblicitario o decorativo/creativo. Queste ultime sottostanno alle regole della quiete notturna e, se non usate, devono essere spente tra le 22 e le 6.

Il Tribunale federale si è già basato sulla norma in alcune controversie e ha deciso che la quiete notturna, dalle 22 alle 6, è nell’interesse pubblico. Per questo noi la riteniamo vincolante.

Raccomandiamo di dichiarare vincolante la norma SIA 491:2013 come base per la progettazione di tutte le illuminazioni esterne in occasione della revisione delle ordinanze di costruzione e pianificazione del territorio. Gli orari che sottostanno alla quiete notturna possono essere iscritti nei regolamenti di polizia alla stregua delle regole per la protezione fonica.