CdT: Dal 1. luglio la Francia… si spegnerà

Negozi, uffici, chiese, stazioni e monumenti: austerity per tutti, a fin di bene

parrigi-n_45bd9041ddf968facf6805e945fa33a2PARIGI – Parigi si spegne la notte: dal primo luglio negozi, uffici, chiese, stazioni e altri monumenti pubblici di Francia dovranno fare a meno delle illuminazioni esterne al calare del sole. L’obiettivo è sensibilizzare la popolazione a risparmiare in materia di energia.

“L’illuminazione, quando non è indispensabile diventa inquinamento – sostiene la ministra francese dell’Ecologia, Delphine Batho -. Il primo obiettivo di questa misura è fare pedagogia. In seguito i controlli per chi non rispetta la regolamentazione potranno essere effettuati dalle municipalità e dalle prefetture. Le multe non supereranno i 750 euro“.

Il nuovo dispositivo riguarda tutte le città di Francia e permetterà di risparmiare 2 terawatt, cioè l’equivalente del consumo elettrico di 750.000 famiglie. Secondo l’Agenzia dell’ambiente e del controllo dell’energia, il risparmio è calcolato a 200 milioni di euro l’anno con un taglio di 250.000 tonnellate di emissioni di anidride carbonica.

In particolare le vetrine dei negozi dovranno essere spente tra l’una e le sette del mattino mentre le facciate dei monumenti pubblici dovranno essere illuminate solo dal tramonto fino all’una. Questa misura non sarà estesa all’illuminazione pubblica delle strade mentre alcune deroghe potranno essere accordate dalle prefetture per le illuminazioni di Natale e di altri periodi di festa.

In Francia nelle città con meno di 800 mila abitanti era già in vigore da qualche mese una direttiva che obbliga i negozi a spegnere le insegne luminose dall’una di notte alle sei del mattino.

Articolo di Corriere del Ticino online

Gazzetta Svizzera: L’Architetto Botta sottovaluta il problema dell’inquinamento luminoso?

In un’intervista di Annamaria Lorefice, apparsa su “Gazzetta Svizzera” di Aprile, l’architetto Mario Botta ha affermato, a riguardo dell’inquinamento luminoso “che questi sono problemi grassi, sono questioni che toccano in misura minore l’equilibrio ambientale”

bottaL’intervista integrale è disponibile come allegato a questo articolo, qui di seguito viene riportata la domanda e la risposta inerente l’argomento e alcune reazione pubblicata nel numero successivo di “Gazzetta Svizzera”:

Annamaria Lorefice: C’è un aspetto che s’impone sempre più nei progetti edili: l’inquinamento luminoso, che tanto disagio provoca a fauna e flora, oltre che all’essere umano. Lei ne tiene conto? Come vede eventuali norme restrittive che la Confederazione o altri Stati potrebbero presto adottare?

Arch. Mario Botta: «Delle norme restrittive e in genere delle norme legislative penso tutto il bene e tutto il male possibile. Come tutte le norme, non risolvono il problema. L’importante è avere una coscienza civica, una coscienza etica rispetto a quello che si sta facendo. Questo tema che lei tocca è uno dei tanti problemi, dei tanti disagi emergenti. In verità, penso che nella Confederazione Svizzera vi sia un tale rapporto privilegiato della condizione di natura rispetto al tessuto modificato dall’uomo, che questi sono problemi grassi, sono questioni che toccano in misura minore l’equilibrio ambientale».

Le reazioni nella rubrica “Lettori che scrivono” sul numero di Maggio di “Gazzetta Svizzera”

Egr. Signora A. Lorefice,

le scrivo per commentare un passaggio relativo all’inquinamento luminoso nell’intervista all’arch. Botta apparsa sul numero di Aprile di Gazzetta Svizzera.

La risposta data dall’architetto evidenzia una sostanziale sottovalutazione del problema, oltre a lasciar intendere l’inutilità delle norme e leggi che regolano l’inquinamento, luminoso in particolare.

Come l’esperienza delle regioni italiane che hanno legiferato sull’argomento dimostra, una legge seria contro l’inquinamento luminoso può fare la differenza rispetto all’anarchia totale che si riscontra altrove, dove gli operatori del settore, tra cui molti architetti, sono lasciati liberi di inquinare come e quanto vogliono.

L’inquinamento luminoso non è più un problema riservato agli amanti del cielo, ma è un problema ambientale di portata globale, come dimostrano gli studi e le pubblicazioni scientifiche degli ultimi 10 anni. Il National Park Service, da sempre all’avanguardia nella protezione ambientale, ha un apposito team dedicato al problema. Anche la salute umana ne risente, tanto che l’American Medical Association ha preso una posizione molto forte contro questo inquinante.

Cordiali saluti.

dott. Fabio Falchi, Presidente.
CieloBuio – Coordinamento Nazionale per la Protezione del Cielo Notturno.
e-mail: falchi(at)lightpollution.it
web: www.cielobuio.org

L’equilibrio giorno e notte

Cortese Signora Annamaria Lorefice,

in riferimento alla sua intervista all’arch. Mario Botta apparsa sul numero di Aprile di Gazzetta Svizzera, ho letto con rammarico che l’architetto sottovaluta la problematica dell’inquinamento luminoso. Vorrei permettermi di disquisire sul fatto che questa problematica tocchi in modo minore l’equilibrio ambientale: sempre più studi infatti documentano l’importanza di un equilibrio giorno/notte per tutta la natura. Anche in Svizzera la situazione sta drammaticamente mutando. Lo scorso 13 febbraio, il Consiglio federale ha approvato il rapporto in merito all’impatto della luce artificiale sulla diversità delle specie e gli esseri umani e ha espresso la volontà di inserire una disposizione specifica nell’ordinanza sulla protezione della natura e del paesaggio (OPN).

Anche la Società svizzera degli Ingegneri e degli Architetti (SIA) ha preso sul serio la problematica, infatti proprio in aprile è stata presentata la nuova normativa SIA 491 che tratta proprio questa problematica. Ricordo che in Italia 18 regioni si sono già dotate di norme anti inquinamento luminoso.

Per concludere, vista l’importanza che ha il ruolo dell’architetto in questo campo, propongo in modo costruttivo dei corsi a tema, da tenersi nelle accademie di architettura, come quella prestigiosa di Mendrisio. In questo modo si formerebbero future generazioni di architetti sensibilizzati sui danni che si possono evitare nell’ideazione globale di un qualsiasi edificio (facciate ed elementi esterni), nonché nella progettazione degli arredi urbani.

Stefano Klett, Vicepresidente Dark-Sky Switzerland

2013-04-01 Gazzetta Svizzera Aprile pag 6-7 (pdf)

2013-05-01 Gazzetta Svizzera Maggio pag 3 (pdf)

www.gazzettasvizzera.it

 

Umwelttage Basel «Ambiente, c’est moi!»

Pe la terza volta si terrà a Basilea la Giornata dell’Ambiente. “Ambiente, c’est moi!”: La citazione modificata del Re Sole è il tema del giorno del ambiente a Basilea-Città. Si tratta di mostrare che noi siamo parte dell’ambiente e viceversa: l’ambiente è parte di noi. Circa 50 organizzazioni private e agenzie governative offrono un’ampia panoramica sull’ambiente.

umwelttage2013_webbanner2Dark-Sky sarà presente con uno stand presso la con uno stand intitolato “DIE DUNKLE SEITE DES LICHTES” / “LA PARTE OSCURA DELLA LUCE”

Fuori c’è sempre più luce: Come gli animali, le piante e le persone vengono disturbati? Cosa possiamo fare di sensato noi tutti?

Dark-Sky Switzerland dimostrerà come si può realizzare una buona illuminazione

» Umwelttage Basel