Serata informativa a Caslano

Successo della serata informativa promossa dal gruppo “PS- I Verdi” e da “l’altra Monteggio”

Grande l’interesse dimostrato dal pubblico presente in sala.

Si sono alternate le seguenti presentazioni:

  • Sandro Baggio, consigliere comunale del Gruppo PS – I Verdi, Caslano
    “La situazione attuale del nostro comprensorio”
  • Stefano Klett, Vice-Presidente Dark-Sky Switzerland
    “Introduzione alla problematica:Ladri di stelle! Chi ce le ha rubate? E come?”
  • Marzia Mattei-Roesli, Biologa, responsabile del Centro protezione chirotteri Ticino:
    “Aspetti biologici dell’alterazione del buio: impatto dell’illuminazione notturna su fauna e flora”
  • Sergio Kraschitz, collaboratore scientifico della Sezione cantonale della protezione dell’aria dell’acqua e del suolo, Bellinzona
    “Linee guida cantonali: come vengono applicate”

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Sandro Baggio, consigliere comunale del Gruppo PS – I Verdi, Caslano

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Stefano Klett, Vice-Presidente Dark-Sky Switzerland

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Stefano Klett, Vice-Presidente Dark-Sky Switzerland

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Marzia Mattei-Roesli, Biologa, responsabile del Centro protezione chirotteri Ticino

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Sergio Kraschitz, collaboratore scientifico della Sezione cantonale della protezione dell’aria dell’acqua e del suolo, Bellinzona

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Sandro Baggio, consigliere comunale del Gruppo PS – I Verdi, Caslano

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Sandro Baggio, consigliere comunale del Gruppo PS – I Verdi, Caslano

 

LaRegione: Direttive senza stelle

Secondo l’associazione che combatte la luce superflua, le raccomandazioni cantonali non avrebbero ancora sortito effetti tangibili. E nel frattempo le stelle spariscono.

laregione_08Niente miglioramenti. Anzi, da sette anni a questa parte «la situazione è globalmente peggiorata». Non hanno inciso granché sinora le Linee guida per la prevenzione dell’inquinamento luminoso emanate nel novembre del 2007 dal Cantone. Questo almeno quanto constata Stefano Klett, presidente di Dark Sky Ticino, l’associazione che si batte per evitare la proliferazione di illuminazione non necessaria a sud delle Alpi. Ancora troppo poca, secondo Klett, l’attenzione dedicata da privati e Comuni verso le otto pagine di raccomandazioni stilate dalle autorità cantonali poco più di un lustro fa, così come alle norme Sia che si occupano di prevenire le emissioni inutili di luce e applicate in tutta la Svizzera. Suggerimenti che descrivono come rischiarare la notte in maniera efficiente e mirata. Prima regola: illuminare solo dove serve e per il tempo necessario. Seconda: puntare i fari dall’alto verso il basso, evitando che la luce venga diffusa sopra l’orizzonte. Raccomandazioni, appunto, e per questo non vincolanti. E così se per il Cantone i primi risultati positivi iniziano a vedersi (confronta articolo qui sotto), per Klett la via verso un miglioramento sembra ancora lunga. «Va detto che una decina di Comuni ha adottato una legge o un regolamento per gestire la questione sul proprio territorio. Ci sono però anche situazioni al limite dell’assurdo». Prosegue Klett: «Il problema deriva soprattutto dagli impianti privati, con in testa i centri commerciali e i grandi negozi» chiosa il nostro interlocutore. Tutto nella norma comunque, anche perché non esiste una legge che regoli la questione. «Vi sono Comuni che fanno bene in un campo, come l’illuminazione stradale, ma poi sbagliano clamorosamente quando si tratta dell’arredo urbano».

«Nel Bellinzonese, ad esempio, un ente locale ha sostituito i propri lampioni adottando soluzioni ineccepibili, salvo poi optare per delle sfere luminose poco lontano. Conseguenza? Aumento dell’inquinamento». Nel Luganese, rileva ancora Klett, «alcuni lampioni sono stati installati inclinati perché puntati verso il basso non riuscivano a illuminare tutta la strada. Così però non rispettano le raccomandazioni». C’è poi un Comune che, prevedendo di illuminare un lavatoio, ha pubblicamente ammesso che “il risultato finale della ristrutturazione, con la relativa illuminazione, non sarà basata su eccessive analisi illuminotecniche e confronti con le più disparate norme, ma bensì sarà frutto del buon senso”. «Esistono anche enti locali che si danno regole ma non le fanno rispettare – precisa Klett – Sembra quasi sia una volontà politica di farsi belli». Nel frattempo Dark Sky ha lanciato una petizione all’indirizzo della consigliera federale Doris Leuthard. Tema, l’illuminazione a scopo turistico delle Alpi. Una moda quella di rischiarare le cime delle montagne che potrebbe determinare – si legge nel testo dell’appello – la sparizione degli ultimi luoghi bui della Svizzera. Assieme a loro sparirebbe pure lo spettacolo del cielo stellato. Il testo completo è consultabile fino a metà novembre su www.darksky.ch/petizione.

Leggi l’allegato per accedere all’articolo completo.

2014-11-08 La Regione

 

Serata: …Ci hanno spento anche le stelle… – giovedì 20 novembre 2014 alle ore 20:30 a Caslano

“INQUINAMENTO LUMINOSO, QUESTO SCONOSCIUTO” INVITO ALLA SERATA PUBBLICA giovedì 20 novembre 2014 alle ore 20:30 presso l’aula Magna delle scuole comunali di Caslano, via Baragia 34

Ho il piacere di invitarvi alla serata pubblica:

locandina_serata_inquinamento_luminoso…Ci hanno spento anche le stelle…

“INQUINAMENTO LUMINOSO, QUESTO SCONOSCIUTO”

INVITO ALLA SERATA PUBBLICA

giovedì 20 novembre 2014 alle ore 20:30 presso l’aula Magna delle scuole comunali di Caslano, via Baragia 34

MODERATORE:

  • Sandro Baggio, consigliere comunale del Gruppo PS – I Verdi, Caslano: “La situazione attuale del nostro comprensorio”

RELATORI:

  • Stefano Klett, Vice-Presidente Dark-Sky Switzerland:
    “Introduzione alla problematica: Ladri di stelle! Chi ce le ha rubate? E come?”
  • Marzia Mattei-Roesli , Biologa, responsabile del Centro protezione chirotteri Ticino:
    “Aspetti biologici dell’alterazione del buio: impatto dell’illuminazione notturna su fauna e flora”
  • Sergio Kraschitz, collaboratore scientifico della Sezione cantonale della protezione dell’aria dell’acqua e del suolo, Bellinzona:
    “Linee guida cantonali: come vengono applicate”

Locandina Serata Inquinamento luminoso (pdf)