GeA – Fiat Lux. Il paesaggio notturno tra vita di notte sicurezza, inquinamento luminoso

Categoria: media, svizzeralogo_gea06_01
L’organo d’informazione di GEA (Associazione dei Geografi) riporta sul numero di settembre un’articolo riguardante il progetto Fiat Lux.

Ruth Hungerbühler (sociologa) e Luca Morici (sociologo) propongono alcuni risultati del progetto e analizzano dal punto di vista sociologico la realtà notturna del paesaggio alpino.

» www.gea-ticino.ch

» 2004-09-01 – GEA 18 (pdf)

 

“Notte di Falena” / FIAT LUX ! The Making of Night Landscapes in the Alpine Area

falena_01Categoria: svizzera
Nell’ambito del progetto “FIAT LUX ! The Making of Night Landscapes in the Alpine Area”, l’Istituto di Storia delle Alpi (ISAlp) di Lugano in collaborazione con la facoltà di architettura di Mendrisio ha organizzato la “Notte di Falena”.

La manifestazione pubblica ha voluto mettere in evidenza il problema dell’illuminazione nelle alpi dal punto di vista scientifico, artistico e culturale. Dopo il ritrovo al bar Falena di Chiasso (bar preparato per l’occasione dall’Accademia di Architettura di Mendrisio) siamo stati trasportati a Muggio dove è iniziata la “via crucis” verso il Monte Generoso. Durante l’escursione si sono potute osservare alcune rappresentazioni artistiche in relazione con luce e buio. Nei pressi del Dosso di Mede siamo stati accolti con un caldo fuoco e una buona colazione. Infine alle 6:23 il sole è sorto ed ha divorato il mare di luci, illuminando in modo naturale la pianura sottostante.

Il prossimo anno l’Istituto di Storia delle Alpi (ISAlp) di Lugano pubblicherà un libro dove raccoglierà i risultati del progetto “FIAT LUX”.

La cittadina di Burgdorf mette al bando gli Skybeamer

2004-08-12_skybeamerLa cittadina di Burgdorf mette al bando l’installazione di nuovi skybeamer. Il motivo: i disturbi che essi provocano agli uccelli migratori e l’inutile spreco energetico.   La Dark-Sky Switzerland accoglie positivamente la decisione della cittadina e spera che anche altri comuni seguano questo esempio a favore della natura.

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» Articolo TOP ONLINE (in tedesco)

Simposio Europeo sulla protezione del cielo notturno: 24-25 settembre 2004 a Parigi

2004_parisCategoria: estero, attività
Per la quarta volta i rappresentanti delle organizzazioni di protezione del cielo notturno e gli esperti dei vari settori si ritrovano in un simposio europeo.

Lo scopo del simposio è quello di scambiarsi le esperienze, creare nuove sinergie e discutere la problematica della protezione del cielo notturno. I temi trattati spazieranno dalle tecniche di illuminazione, all’ecologia, alla notte astronomica, alle leggi e alle normative.

Dark-Sky Switzerland sarà presente al simposio e presenterà i progressi ed i problemi incontrati in Svizzera. La Svizzera infatti risulta essere, a confronto di altre realtà europee, ancora una nazione in fase di sviluppo.

Il simposio di svolgerà presso l’Istituto di Astrofisica di Parigi.

informazioni (inglese)

 

 

CdT – Un cielo oscurato… dalla luce

neb_01Categoria: media
L’ECCESSIVA ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE HA SERIE RIPERCUSSIONI ECONOMICHE E AMBIENTALI

Forte dispersione energetica in tutte le città del Cantone
Patrick Colombo
■ Non esistono solo l’inquinamento atmosferico e quello acustico. A questi va infatti aggiunto l’inquinamento luminoso, di cui si parla decisamente meno, anche se è il più… visibile. C’è troppa luce, e male utilizzata, in molti centri abitati del Cantone.
Questo il grido d’allarme di « Dark-Sky» (cielo scuro) sezione Ticino, un’associazione di volontari nata lo scorso marzo per combattere la dispersione di luce nel cielo. Lo spettacolo di un cielo nero cosparso di innumerevoli e rutilanti stelle sta perdendo il suo ancestrale splendore. Responsabile del deturpamento ottico è l’illuminazione artificiale, che in molti centri abitati, sopratutto in prossimità di strade e monumenti, è adottata in maniera selvaggia e irrispettosa dei parametri di inquinamento luminoso. « Parametri che non sono fissati per legge ma dal buonsenso – spiega Stefano Klett, coordinatore e fondatore, insieme a Paolo Bernasconi e Stefano Sposetti, di « Dark-Sky » sezione Ticino. Se penso allo sperpero di energia elettrica e di denaro che molti comuni e privati hanno fatto per potenziare all’inverosimile l’illuminazione mi verrebbe da dire che ben pochi hanno fatto sfoggio di buonsenso. Mi riferisco in particolare ai lampioni stradali e ai potenti fasci luminosi installati nei pressi di grandi centri commerciali, ormai ampiamente visibili anche di notte. Intervenire con misure di contenimento energetico potrebbe favorire risparmi, in termini economici, del 40% » . Alcune città
svizzere si sono mostrate più intraprendenti e hanno cercato di porre freno all’inquinamento luminoso.
Com’è il caso di Burgdorf ( BE), dove sono stati messi al bando gli skybeamer, ovvero quei potentissimi irradiatori di fasci luminosi di cui si servono specialmente le discoteche. Motivo: i disturbi che essi provocano agli uccelli migratori e l’inutile spreco energetico.
Sforzi che in Ticino pochi hanno deciso di intraprendere, fatto questo attestato anche dalle scarse adesioni pervenute a « Dark Sky» .« La gente si preoccupa molto più di altri problemi. Nel nostro Cantone non esiste ancora la giusta sensibilità riguardo al fenomeno dell’inquinamento luminoso » aggiunge Klett. Nondimeno, l’associazione da lui fondata si occupa di censire la situazione del cosmo nei comuni ticinesi, con la collaborazione di tutti i volenterosi che inviano segnalazioni e fotografie al sito Internet www.darksky.ch/ti. Vengono poi assegnati voti da 1 a 10 per il grado di rispetto nei confronti di cielo e terra a tutti i comuni passati in rassegna. I quattro centri finora passati al vaglio sono stati bollati con la valutazione più bassa ( voto 1), motivata soprattutto da alcuni pacchiani esempi di spreco energetico. « Paradigmatica è la situazione di Bellinzona, che è troppo e male illuminata. Salendo un po’ ci si imbatte nella chiesa di Daro, talmente luminosa che riflette e dà
fastidio alla vista » chiude Klett.
■ Sondare gli affascinanti misteri celesti diventa sempre più arduo a causa dell’uso spropositato di luce artificiale, che provoca l’inquinamento luminoso.
( Keystone)
RIFLETTORI PUNTATI SULLA SITUAZIONE TICINESE « Grande sperpero energetico nelle città e in prossimità di strade e monumenti »
■ « In Ticino solo nelle valli ormai possiamo goderci lo spettacolo di un cielo “ non inquinato” . La luce nei centri abitati dovrebbe irradiarsi dall’alto verso il basso, per illuminare strade, abitazioni e luoghi di ritrovo. L’uso abnorme di fonti luminose, in particolare vicino a strade e monumenti, fa sì che buona parte dell’energia si disperda nell’ambiente, con un movimento inverso dal basso verso l’alto che va a deturpare il cielo. Oltretutto il Ticino è “ invaso” anche dall’alone di luce, oltre a quello di smog, della vicina Lombardia » spiega Klett.
Un inquinamento che riguarda soprattutto i grandi centri del Cantone…
« Indubbiamente dove esiste una maggiore densità di popolazione il fenomeno è più accentuato.
Tuttavia, non esiste alcun automatismo per cui dove abitino più persone debba per forza esserci più luce. Ci sono città dove, con pari densità abitativa, l’illuminazione è limitata. Non è il caso di quelle
ticinesi, messe veramente male » .
Che cosa fare per contenere l’inquinamento luminoso?
« Si dovrebbe innanzitutto ricorrere ad un’illuminazione stradale più efficiente e moderna con lampioni paralleli alla carreggiata, dotati di vetro piano e non ricurvo e alimentati a sodio al posto del mercurio. Questo è avvenuto a Giubiasco, ma temo involontariamente… »

2004-07-17 Corriere del Ticino (PDF)