Il Tribunale Federale conferma la quiete notturna per le illuminazioni

In base alla norma SIA 491 bisogna rinunciare all’illuminazione di insegne pubblicitarie, vetrine, giardini, decorazioni e oggetti dalle 22.00 alle 06.00.

tfLa vicenda riguarda i proprietari di una residenza nella località argoviese di Möhlin, i quali con il sopraggiungere del buio illuminano l’abitazione con fasci di luce proveniente da più angolazioni.

10vor10_27-12-2013Il Tribunale Federale fa riferimento alla nuova norma SIA 491 “Prevenzione delle emissioni luminose esterne inutili” articolo 2.5.5 che cita:

“Gli impianti devono funzionare esclusivamente quando necessario. Devono essere muniti di dispositivi per l’accensione, lo spegnimento e di temporizzatori. Per preservare la quiete notturna, è ragionevole rinunciare all’illuminazione di insegne pubblicitarie, vetrine, giardini, decorazioni e oggetti dalle 22.00 alle 06.00.”

Mentre gli addobbi natalizi possono rimanere accesi fino all’una nel periodo che va dal primo giorno di Avvento all’Epifania

Questa sentenza rafforza la posizione che Dark-Sky Switzerland e mette in pratica la nuova norma SIA 491.

1c_250-2013 (pdf)

Dark-Sky Switzerland – Occho alla Luce 2013/2

È stato pubblicato il secondo numero del 2013 di “occhio alla luce”, la newsletter di Dark-Sky Switzerland.

Cara lettrice, caro lettore,

2013-10-xx_occhio_alla_luceSpesso ci domandate: «Che possa posso fare come singolo cittadino?». Molti dei partecipanti ai nostri eventi si sentono impotenti di fronte al tema dell’inquinamento luminoso. Possiamo dire che non è più così. Oltre al sostegno finanziario al nostro lavoro, che apprezziamo molto, Dark-Sky e i suoi membri, come cittadini del nostro Paese, oggi hanno molto più potere, anche a livello politico.

Innanzitutto, in primavera, il Consiglio Federale ha confermato che prenderà seriamente in considerazione questo te-ma e assegnerà all’Ufficio Federale per l’ambiente più fondi per la ricerca nel settore LED (luce blu e insonnia, effetti sugli eseri viventi).

Inoltre, alle autorità politiche, vale a dire cantoni e comuni, è stato dato il segnale che il principio di precauzione (quanto meno possibile, laddove sicuro) deve essere rispettato.

E con la nuova norma SIA 491, ogni costruttore, quindi anche Lei, nel momento in cui progetta una nuova costruzione o ristrutturazione, può richiamare il proprio architetto o illuminotecnico all’applicazione della norma SIA 491.

Il Canton Zurigo si sta preparando a integrare la norma SIA nella legge edilizia. Questo significa che la legge diverrà vincolante per le autorità politiche di tutto il cantone. Sarà uno strumento forte che ci permetterà di richiamare l’attenzione in ogni momento con i nostri interventi. Sfruttiamo questa opportunità, ad es. alla prossima assemblea comunale con un grande progetto di edilizia pubblica!

Richiedete l’applicazione della norma SIA 491.

Vi ringrazio

2013-2 Occhio alla Luce (pdf)

 

Lettera al CAS: Illuminare le alpi “è spettacolare!”.. sì, però..

Malgrado le restrizioni a livello ambientale che il CAS stesso ha imposto, ritengo sbagliata e diseducativa l’iniziativa “Riflettori puntati sulle capanne CAS”.

mont_fort_iiiProprio queste immagini verranno distribuite via media elettronici facendo credere che sulle nostre Alpi sia possibile anche illuminare le zone naturali.

È eticamente corretto che il CAS sostenga queste iniziative? Sono a conoscenza del fatto che il CAS non ha partecipato finanziariamente, ma dando il suo consenso ha sostenuto quest’iniziativa.

Sono spettacolari le immagini che ci ha fornito “l’artista” svizzero; da Internet si appura che è andato a disturbare anche altri ambienti incontaminati, come quello Artico, per fornire immagini tanto suggestive quanto kitsch.

Credo che questo sia in contrasto con lo statuto CAS Art 3 – 3.>: “Il CAS si impegna attivamente in favore della protezione della natura (…).

Inoltre il CAS non ha chiesto alcun permesso alle autorità locali, come descritto nella risposta ad un’interrogazione parlamentare al CdS ticinese del 3 settembre 2013.

Tale risposta recita tra l’altro: ”Il CAS, come tutti per altro, non ha di principio la libertà di illuminare come e quando vuole l’ambiente alpino e una notifica al Comune, nell’ottica della massima trasparenza possibile e in qualità di autorità locale, sarebbe stata opportuna.”

Già il 1 Agosto 2010, il CAS aveva permesso l’illuminazione della capanna Terri e dell’ambiente circostante (http://tinyurl.com/terri2010). Capanna che si trova a ridosso di un oggetto IFP (oggetti definiti dal CAS stesso).

Venuto a conoscenza di questa iniziativa, mi sono immediatamente attivato e ho chiesto in modo costruttivo al CAS una collaborazione, richiedendo che il CAS promuova il buio nelle alpi tramite un articolo sulla rivista “le Alpi” come già fatto da altre associazione vicine all0ambiente (come Pro Natura) e che si prendano i dovuti provvedimenti in modo che azioni simili vengano in futuro bandite. L’unica cosa che mi hanno concesso è la pubblicazione di questo mio breve scritto.

Il buio è un bene naturale che sta scomparendo e che, in special modo nelle zone alpine, andrebbe preservato e promosso. Bisognerebbe prendere spunto da questa iniziativa per riflettere sul significato di godere della natura senza disturbarla.

Françoise J. de Crésuz, la neo presidente del CAS, ha recentemente affermato che per lei “la montagna è la natura allo stato puro”.

Il CAS ha promosso un messaggio al contrario.

Visto quanto sopra, sono in seria difficoltà a continuare nel sostenere il CAS. Con rammarico rassegno le mie dimissioni dal CAS.

Restando a disposizione per una collaborazione costruttiva porgo i miei più cordiali saluti

Stefano Klett vic.pres. Dark-Sky

 

ProNatura – Ciclo – Cielo e stelle – Lucomagno, paradiso del buio

Da inizio 2012 presso il Centro Pro Natura Lucomagno è stata messa in funzione una sonda di rilevamento dell’inquinamento luminoso: le misure dimostrano come il Lucomagno sia una delle zone più buie della Svizzera. Dati a parte, basta alzare gli occhi al cielo per ammirare un cielo magnificamente stellato. Biasca è 2,4 volte più luminosa del Lucomagno, Bellinzona 7 volte, Mendrisio 10 volte, Chiasso 15 volte e Lugano 24 volte! È in questo contesto che il Centro Pro Natura propone un ciclo di quattro appuntamenti sul tema del cielo e delle stelle.

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Centro Pro Natura Lucomagno – 6718 Blenio (Acquacalda), 23 luglio 2013

L’universo come opera d’arte

27 luglio, ore 17.30 – Conferenza di Marco Cagnotti

Scienza e arte sono, nell’immaginario collettivo, attività umane chiaramente distinte, peraltro considerate spesso contrapposte e perfino inconciliabili. La tesi che sarà presentata da Marco Cagnotti è che scienza e arte si intrecciano, si incontrano, si condizionano più strettamente di quanto sembri a un’analisi superficiale. Non possono fare a meno una dell’altra e inducono a qualche interessante riflessione filosofica sul nostro ruolo nel cosmo.

Marco Cagnotti – Laureato in fisica con una tesi di carattere teorico, è giornalista scientifico professionista dal 1994 e docente presso l’Università di Pavia dal 2005. Ha collaborato con diverse testate in Ticino e in Italia e con la Radio della Svizzera Italiana. È membro del comitato direttivo della Società ticinese di Scienze naturali ed è stato presidente della Società Astronomica Ticinese.

Dal 2011 è direttore della Specola Solare Ticinese. Svolge pure un’intensa attività come divulgatore attraverso corsi, conferenze e seminari.

In una notte senza luna

7 agosto 2013, ore 21.00 – Escursione guidata da Willy Gianella

Gita notturna tra l’Alpe Pozzetta e la sorgente del Brenno per ammirare il cielo più scuro della Svizzera, lontani dall’inquinamento luminoso.

Willy Gianella – Guida turistica professionista OTM (Operatori turistici di montagna). Accompagna su sentieri di montagna singoli o gruppi interessati ad un turismo di rispetto e responsabilità verso la natura.

Polvere di stelle

10 agosto, ore 17.30 – Conferenze e osservazioni astronomiche con Stefano Klett e Francesco Fumagalli

Teoria e pratica dell’inquinamento luminoso: le stelle sono sparite: chi le ha rubate? Quali sono le conseguenze? Come risolvere questo problema?

Stefano Klett – Ingegnere informatico con l’hobby dell’astronomia. È responsabile della sezione ticinese di Dark-Sky Switzerland.

Francesco Fumagalli – Astrofisico. È responsabile dell’Osservatorio del Monte Generoso.

In una notte di plenilunio

21 agosto 2013, 21.00 – Escursione attraverso la riserva forestale della Selvasecca guidati dalla luce della luna e da Willy Gianella.

Iscrizioni: www.pronatura-lucomagno.ch > Programma e attivita

2013-07 CS Ciclo Cielo e Stelle (pdf)

 

Risposta CdS interrogazione: Inquinamento luminoso per il 150° del CAS

Il CdS afferrma che: “Il CAS, come tutti per altro, non ha di principio la libertà di illuminare come e quando vuole l’ambiente alpino e una notifica al Comune, nell’ottica della massima trasparenza possibile e in qualità di autorità locale, sarebbe stata opportuna”


stemmati_09Interrogazione 23 giugno 2013 n. 140.13
Inquinamento luminoso per il 150° del CAS


Signor deputato,

ci riferiamo alla sua interrogazione del 23 giugno 2013 sulla quale formuliamo le seguenti osservazioni.

1. È a conoscenza del progetto del CAS di illuminare le capanne alpine, in particolare quella del Basodino?

Il CdS non ne era a conoscenza.

2. Per l’illuminazione della capanna del Basodino è stata richiesta un’autorizzazione?

Non è stata richiesta nessuna autorizzazione. Anche l’Ufficio tecnico comunale, che nel frattempo abbiamo sentito, non era a conoscenza dell’intenzione da parte del CAS di illuminare le 26 capanne prescelte sul territorio nazionale, fra le quali quella del Basodino. Il sito internet del CAS informa che l’illuminazione è itinerante (nelle 26 capanne distribuite sul territorio svizzero) e ad opera dell’artista dell’illuminazione Gerry Hofstetter. Il signor Enrico Bryner, in rappresentanza del CAS sezione Locarno che i nostri serviti hanno contattato telefonicamente, ci aveva informato che l’illuminazione sarebbe avvenuta da terra e avrebbe proiettato delle figure artistiche sulla(e) facciata(e) della capanna stessa e non sarebbe stata orientata verso l’alto o sulla cima della montagna. L’evento era previsto per una durata di mezz’ora la sera e mezz’ora il mattino seguente.

3. In caso affermativo chi ha dato la concessione e in quali termini?

4. In caso negativo il Consiglio di Stato ritiene che il CAS abbia la libertà di illuminare come e quando vuole l’ambiente alpino?

Le linee guida per la prevenzione dell’inquinamento luminoso rappresentano uno strumento di aiuto all’esecuzione e di supporto nell’ambito della pianificazione locale. Nel testo viene data applicazione pratica a principi e concetti giuridici generici inclusi in leggi e ordinanze federali, ma occorre rilevare che esse come pure le direttive federali, entrate in vigore nel 2005, non hanno carattere vincolante. In generale esse vengono intese come un utile strumento atto a sviluppare e concepire le fonti luminose, che si presume vengano utilizzate nel tempo, in modo efficiente, efficace e non dispersivo. Il caso oggetto dell’interrogazione sia per la durata particolarmente limitata nel tempo che per l’eccezionalità della stessa sarebbe stato da analizzare nell’ottica dei principi delle linee guida, tenendo pure conto della breve durata dell’evento.

2.

Il CAS, come tutti per altro, non ha di principio la libertà di illuminare come e quando vuole l’ambiente alpino e una notifica al Comune, nell’ottica della massima trasparenza possibile e in qualità di autorità locale, sarebbe stata opportuna.

Ritenute tuttavia la natura, le modalità e la corta durata dell’evento, un intervento urgente non sarebbe stato giustificato.

L’elaborazione della presente risposta ha richiesto complessivamente 6 ore lavorative ai servizi coinvolti.

Voglia gradire, signor deputato, i sensi della nostra massima stima.

PER IL CONSIGLIO DI STATO

Il Presidente:

P. Beltraminelli

Il Cancelliere:

G. Gianella

2013-09-03 Interrograzione r140.13 (pdf)

 

CdT: Il buio è un bene raro che anche da noi sta scomparendo

La terza pagina del CdT di sabato è stata dedicata ad un approfondimento sull’astronomia in Ticino. Una ricca pagina curata da Romina Borla con un’intervista a Stefano Klett sul tema dell’inquinamento luminoso.

vista21-07Le notti anche in Ticino sono sempre meno buie, complice il proliferare di nuove fonti lumi­nose che spesso rischiarano troppo e/o male. E l’inquina­mento luminoso non infastidi­sce solo astronomi e astrofili, impedendo loro di osservare il cielo stellato. L’aumento espo­nenziale di luci artificiali può avere gravi conseguenze sulla natura e sulla salute dell’uomo, sottolinea l’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (cfr. «Prevenzione delle emissioni luminose, rac­comandazioni»). L’inquina­mento luminoso provoca danni all’habitat di animali notturni, con conseguenze a volte letali, e modifica il comportamento di numerose altre specie. Nell’uo­mo favorisce l’insorgere di di­sturbi del sonno dovuto alle al­terazioni del ritmo circadiano. E crea assuefazione ad un paesag­gio notturno eccessivamente ri­schiarato. L’uso smodato e la di­spersione di luce hanno effetti anche sulla sicurezza stradale, in quanto possono abbagliare o distrarre i conducenti. Senza contare la perdita economica: «Si stima che l’illuminazione sprecata – ovvero la luce irradia­ta verso il cielo – si aggiri attorno al 40%», si legge sul sito del Can­tone ( WWW.TI.CH/TROPPALUCE ). «È da almeno un decennio che si parla di questo fenomeno, ma non è ancora stata elaborata una legge finalizzata a contra­starlo», dice Stefano Klett , re­sponsabile della sezione ticine­se di Dark Sky Switzerland, as­sociazione che si prefigge di co­ordinare gli sforzi per salvaguar­dare il buio notturno. Nel 2007 però il Cantone ha emanato delle «Linee guida per la pre­venzione dell’inquinamento lu­minoso» con indicazioni preci­se: ad esempio acquistare lam­pade più efficienti, adattare la potenza di emissione in modo da ottimizzare l’illuminazione, illuminare solo l’oggetto d’inte­resse, gli apparecchi devono il­luminare di principio dall’alto verso il basso. E ancora: valutare l’uso di dispositivi che si accen­dono solo in caso di necessità, l’illuminazione di insegne – fat­ta eccezione per i servizi priori­tari (farmacie, ospedali) e per gli esercizi pubblici – è ammessa dal crepuscolo alle 24, ecc. «Purtroppo si tratta solo di sug­gerimenti che di frequente ven­gono ignorati», denuncia Klett. Ma ci sono altri segnali positivi. Pure la Società svizzera degli in­gegneri e degli architetti (SIA) ha di recente emanato una nor­mativa denominata «Prevenzio­ne delle emissioni inutili di luci all’esterno». «Anche qui si tratta di indicazioni non vincolanti», fa notare l’esperto. «Ogni comu­ne è libero di decidere se seguir­le o no. In ogni caso giudichia­mo positiva l’iniziativa che mira a sensibilizzare una categoria chiave, quella dei progettatori e dei costruttori». Invece a Dark Sky Switzerland non è piaciuta per niente «la trovata» del Club Alpino Svizzero (CAS). «In occa­sione dei festeggiamenti per i 150 anni di attività – spiega Klett – il CAS ha deciso di illuminare 26 capanne alpine, una anche in Ticino: la capanna del Basòdino in Val Bavona (l’evento si è tenu­to giovedì scorso, ndr.). La deci­sione ci stupisce e ci irrita. Co­me sostiene Francesco Cavalli nell’interrogazione che ha inol­trato al Consiglio di Stato a que­sto proposito, risulta incom­prensibile che un’associazione attiva nella tutela dell’ambiente alpino e della sua fauna (statuto CAS Art 3-3) promuova episodi di inquinamento luminoso». At­teggiamento troppo rigido? For­se, ma intanto anche da noi la notte sta scomparendo.

2013-07-20 Corriere del Ticino