Consegnata oggi a Berna con 165’512 firme la petizione «chiediamoci perché scompaiono gli insetti»

La strisciante moria degli insetti preoccupa la popolazione svizzera. Nel giro di 100 giorni 165’512 persone hanno firmato la petizione «chiediamoci perché scompaiono gli insetti» lanciata dai Amici della Natura Svizzera, Dark-Sky Switzerland, dell’Unione Svizzera dei Contadini e da apisuisse. La petizione è stata consegnata questa mattina al Consiglio federale ed al Parlamento. Le associazioni implicati chiedono alle autorità federali di intervenire con urgenza sul tema. La Commissione dell’Ambiente del Consiglio nazionale dovrebbe occuparsene già della sua seduta di febbraio 2019.

Gli insetti sono una parte insostituibile del nostro ambiente. Molti di loro sono minacciati se non addirittura già estinti anche in Svizzera. Insieme agli insetti scompaiono anche gli animali che se ne nutrono. L’atlante svizzero degli uccelli nidificanti uscito in novembre mostra quanto siano drammatiche le conseguenze per gli uccelli insettivori. Oltre a minacciare molte specie di animali e di piante, la moria di insetti compromette anche una grande parte della produzione alimentare dell’uomo e dunque le basi stesse della nostra sopravvivenza. Nell’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica e i politici all’urgenza di questo problema, il 4 settembre 2018 Amici della Natura Svizzera, Dark-Sky Switzerland, Unione svizzera dei contadini e l’associazione mantello degli apicoltori svizzeri apisuisse hanno lanciato la petizione «Chiediamoci perché scompaiono gli insetti».

La petizione chiede al Consiglio federale ed al Parlamento

  • di voler informare scientificamente sulle ragioni e sulla portata della scomparsa degli insetti nelle varie regioni della Svizzera e di voler mettere tempestivamente a disposizione le risorse finanziarie sufficienti a questo scopo;
  • di voler prontamente e coerentemente applicare i piani d’azione in materia di biodiversità, di salute delle api e di prodotti fitosanitari;
  • di voler implementare nuove misure efficaci, ad esempio per sostenere spazi vitali più numerosi e per ridurre l’inquinamento luminoso;
  • di voler informare la popolazione sull’inestimabile contributo dato dagli insetti alla protezione dell’ecosistema e al benessere dell’umanità.

La petizione ha trovato una grande eco nella popolazione tanto che in 100 giorni sono state raccolte 165’512 firme facendola diventare una delle petizioni di maggior successo in Svizzera. Un importante contributo lo hanno dato anche quelle persone che, al di fuori delle organizzazioni coinvolte e dei politici, di propria iniziativa si sono dedicate alla raccolta di firme. Il massiccio sostegno tributato alla petizione testimonia che alla popolazione preme che il problema sia affrontato con determinazione.

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Altri sostenitori:

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Le organizzazioni implicati hanno consegnato questa mattina 13 dicembre le firme raccolte in presenza di numerosi Consiglieri nazionali e agli Stati. Chiedono un’azione rapida ed efficace per contrastare la moria di insetti con il coinvolgimento di tutti gli interessati. La Commissione dell’Ambiente del Consiglio nazionale dovrebbe occuparsene già della sua seduta di febbraio 2019.

 

Italia/Padova Oggi – Le luci del negozio oscurano le stelle: a Padova la prima multa per inquinamento luminoso

„Pesante sanzione per il titolare di una rivendita di automobili, sanzionato dopo aver ignorato gli avvertimenti di Arpav. É la prima multa del genere emessa in Veneto“

La vicenda
Nei giorni scorsi il titolare di una rivendita di auto padovana ha ricevuto dai vigili urbani una multa di 1715 euro per non aver adeguato a norma di legge l’illuminazione esterna. I cinque proiettori illuminavano non solo il piazzale, ma parte dei raggi finiva verso l’alto, contravvenendo alla legge regionale del 2009 per il contenimento dell’inquinamento luminoso. Dopo la segnalazione, a maggio i tecnici Arpav avevano fatto un sopralluogo e avvisato il gestore di mettersi in regola entro 90 giorni. Indicazione ignorata, tanto che il 27 novembre la polizia locale ha trovato la situazione invariata procedendo con la sanzione. 343 euro per ciascun faro, 1715 in totale, oltre all’obbligo di adeguare l’impianto.13

Articolo

La Regione: Monteggio passa al Led e riduce

L’illuminazione notturna fa discutere in Ticino. Dai lampioni Led giudicati accecanti da una parte della popolazione (vedi ‘laRegione’ del 16 febbraio) all’elevato numero di ricorsi incassati di recente dal progetto di rinnovo degli impianti a Rovio. Non sono mancati e non mancano comunque enti locali dove il dibattito ha partorito soluzioni che sembrano accontentare tutte le sensibilità e tutte le esigenze. È il caso di Monteggio, dove nei primi mesi del 2019 l’intera illuminazione pubblica (circa 300 lampioni) verrà sostituita con installazioni Led di nuova generazione, dalla luce meno blu e più ambrata. E questo per arrecare meno disturbo a fauna, flora e… persone. Un risultato scaturito da numerosi incontri con esperti e con la Commissione energia del Comune, in cui siede anche il presidente di Dark Sky Ticino Stefano Klett (vedi articolo a lato). «Inoltre – fa notare il sindaco Piero Marchesi – l’intensità di tutta l’illuminazione sarà ridotta del 50% nelle ore centrali della notte, mentre sulle strade a basso volume di traffico, si arriverà al 20%». Grazie a dei sensori di movimento «la luce verrà riportata ai livelli normali quando sarà necessario», ovvero quando «sulla strada si troveranno a transitare veicoli o persone».

La Regione: Luce sulla norma per l’ambiente

Niente paletti da Berna sul bagliore notturno. Però si precisa: è da trattare come altri inquinanti Dark Sky Ticino: ‘Finalmente si dice nero su bianco che le disposizioni sulla protezione dell’ambiente valgono anche per le emissioni eccessive di luce

Va bene così. Il Consiglio federale non metterà mano all’Ordinanza sulla protezione della natura e del paesaggio per ridurre gli effetti dell’inquinamento luminoso. Il governo lo ha deciso ieri sulla scorta di un rapporto dell’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam), in cui si evidenzia come le attuali basi legali bastino. L’Ufam fa comunque notare come – negli ultimi vent’anni – le “emissioni luminose dirette verso il cielo” siano “più che raddoppiate in Svizzera”, con conseguenze ignote sulla fauna notturna. Decisione, quella di Berna, che sa di disfatta per chi chiede un cielo più buio… Per nulla: «È solo apparentemente un brutto segnale» precisa Stefano Klett, presidente di Dark Sky Ticino. Ticino che dal 2007 si è chinato sulla questione emanando una serie di linee guida. «Il rapporto finalmente mette nero su bianco quello che già sostenevamo da tempo, ovvero che la Legge federale sulla protezione dell’ambiente (LPAmb) si applica anche all’inquinamento luminoso». Compreso il principio di precauzione, spesso invocato da chi si occupa del tema nel tentativo di ottenere una migliore pianificazione degli impianti d’illuminazione, evitando una loro proliferazione. In base a tale principio “le emissioni di luce devono essere limitate nella misura in cui ciò sia tecnicamente e operativamente fattibile ed economicamente sostenibile”. E questo perché “numerosi studi hanno dimostrato che la luce artificiale nell’ambiente può influenzare la vitalità di specie e comunità e causare la morte di un gran numero di insetti e uccelli”. Effetti sui volatili particolarmente evidenti quando si ha a che fare con i migratori, fa notare Roberto Lardelli, presidente di Ficedula, l’Associazione per lo studio e la conservazione degli uccelli della Svizzera italiana. «La luce attorno a Malpensa, ad esempio, attira numerosi esemplari, che perdono in questo modo una tappa del loro viaggio. Per molti ciò significa la morte». Conseguenze che si possono mitigare «adottando misure e accorgimenti già alla portata degli uffici tecnici» dei Comuni. Negli ultimi anni, peraltro, l’attenzione al tema è aumentata, con convegni specialistici e aziende elettriche più attente. Sul piano federale, intanto, si attende sempre l’aggiornamento del documento ‘Aiuto all’esecuzione sulle emissioni luminose’, in cui – precisa Berna – “saranno definite le esigenze delle specie e degli ambienti naturali” così come saranno “presentate raccomandazioni su misure volte a garantire una migliore protezione”. Posto in consultazione tra il 12 aprile e il 30 giugno 2017, è tutt’ora in fase di revisione in seno all’Ufam.