RSI: Troppe luci nella notte

L’associazione Dark-Sky chiede alle autorità un intervento più deciso contro l’inquinamento luminoso dopo la recente sentenza del Tribunale federale

rsilago4a36e31c-083a-46f8-bd54-cdd8954e2819ufam-3edced7c-606e-49fd-9eef-992ea419db42La recente decisione del Tribunale federale, che per la prima volta si è pronunciato per una limitazione delle emissioni luminose inutili (vedi a lato), deve essere il punto di partenza per i cantoni, chiamati a rendere vincolanti le norme in questo ambito. E’ questo l’auspicio di Dark-Sky.

“Ci aspettiamo che le autorità svolgano il loro ruolo e facciano da modello”, scrive l’associazione che da anni si batte per un uso ragionevole della luce e per salvaguardare il buio notturno. “Nel nostro cantone esistono delle linee guida risalenti al 2007 – ci spiegaStefano Klett della sezione ticinese di Dark-Sky – ma ci sono ancora delle situazioni negative. Penso ad esempio a quei capannoni di Grancia e Sant’Antonino illuminati durante tutta la notte. La fonte di luce è inoltre diretta dal basso verso alto (e non al contrario come prevedono le norme), con una forte dispersione nello spazio”.

La tecnologia è disponibile

L’associazione ricorda che da marzo è in vigore la Norma SIA 491 sulla prevenzione delle emissioni luminose inutili che va applicata per nuove costruzioni e ristrutturazioni. Sottolinea poi che la tecnologia per migliorare la situazione è già ampiamente disponibile: “le illuminazioni di sicurezza devono basarsi su sensori di movimento e non restare accese di continuo (…) e l’illuminazione stradale deve essere ridotta entro mezzanotte (grazie ad una attenta programmazione), quando il traffico si riduce notevolmente”.

In quest’ultimo settore Dark-Sky invita anche ad usare i nuovi LED a luce calda (3’000K) e non fredda: “la luce calda provoca meno stress a persone e natura (ridotto abbagliamento e nessuna alterazione per l’orologio biologico interno)”.
cos

 

CdT: Illuminazione «Ora basta alle Iuci inutili di notte»

Gongola Dark-Sky Switzerland, l’associazione che si batte contro l’inquinamento ltuninoso e l’eccesso di illuminazione. Con una sentenza del 12 dicembre scorso il Tribunale federale ha confermato la validità delle misure contenute nella Nomta SIA 491, fra le quali il riposo notturno (limitazione) dalle 22 alle 6 per l’illuminazione non rilevante per la sicurezza e lo spegnimento all’1 di notte delle luminarie natalizie dalla prima settimana d’avvento al 6 gennaio.

cdt_09La suddetta Norma SlA 491 è entrata in vigore il 1. marzo e si applica in edilizia in caso di nuove costruzioni o ristrutturazioni. Allo scopo di evitare inutili emissioni luminose.

«Ora la palla passa nel campo delle autorità. in primis di quelle adibite alla concessione di autorizzazioni. Ci aspettiamo che svolgano il loro ruolo e rispettino i principi contenuti nella Norma SIA 491» afferma il responsabile di Dark-Sky Switzerland (Ticino) Stefano Klett. Ma le disposizioni si indirizzano anche a proprietari, architetti, ingegneri e tecnici vari.

Klett ci spiega che oggi esistono, ad esempio, timer «intelligenti» per l’accensione o lo spegnimento di luci, fermo restando che occorre per regolare eventuali temporizzatori ci si debba basare sulla luce diurna.

L’associazione insiste poi sul fatto che l’illuminazione di sicurezza debba essere impemiata su sensori di movimento e non continua. Mentre il flusso delle illtuninazioni funzionali – come ad esempio quella delle nostre strade – debba essere ridotta dopo la mezzanotte, magari pure utilizzando lampadine LED efficienti.

LUBER

2014-01-16 Corriere del Ticino

 

Il Tribunale Federale conferma la quiete notturna per le illuminazioni

In base alla norma SIA 491 bisogna rinunciare all’illuminazione di insegne pubblicitarie, vetrine, giardini, decorazioni e oggetti dalle 22.00 alle 06.00.

tfLa vicenda riguarda i proprietari di una residenza nella località argoviese di Möhlin, i quali con il sopraggiungere del buio illuminano l’abitazione con fasci di luce proveniente da più angolazioni.

10vor10_27-12-2013Il Tribunale Federale fa riferimento alla nuova norma SIA 491 “Prevenzione delle emissioni luminose esterne inutili” articolo 2.5.5 che cita:

“Gli impianti devono funzionare esclusivamente quando necessario. Devono essere muniti di dispositivi per l’accensione, lo spegnimento e di temporizzatori. Per preservare la quiete notturna, è ragionevole rinunciare all’illuminazione di insegne pubblicitarie, vetrine, giardini, decorazioni e oggetti dalle 22.00 alle 06.00.”

Mentre gli addobbi natalizi possono rimanere accesi fino all’una nel periodo che va dal primo giorno di Avvento all’Epifania

Questa sentenza rafforza la posizione che Dark-Sky Switzerland e mette in pratica la nuova norma SIA 491.

1c_250-2013 (pdf)

Dark-Sky Switzerland – Occho alla Luce 2013/2

È stato pubblicato il secondo numero del 2013 di “occhio alla luce”, la newsletter di Dark-Sky Switzerland.

Cara lettrice, caro lettore,

2013-10-xx_occhio_alla_luceSpesso ci domandate: «Che possa posso fare come singolo cittadino?». Molti dei partecipanti ai nostri eventi si sentono impotenti di fronte al tema dell’inquinamento luminoso. Possiamo dire che non è più così. Oltre al sostegno finanziario al nostro lavoro, che apprezziamo molto, Dark-Sky e i suoi membri, come cittadini del nostro Paese, oggi hanno molto più potere, anche a livello politico.

Innanzitutto, in primavera, il Consiglio Federale ha confermato che prenderà seriamente in considerazione questo te-ma e assegnerà all’Ufficio Federale per l’ambiente più fondi per la ricerca nel settore LED (luce blu e insonnia, effetti sugli eseri viventi).

Inoltre, alle autorità politiche, vale a dire cantoni e comuni, è stato dato il segnale che il principio di precauzione (quanto meno possibile, laddove sicuro) deve essere rispettato.

E con la nuova norma SIA 491, ogni costruttore, quindi anche Lei, nel momento in cui progetta una nuova costruzione o ristrutturazione, può richiamare il proprio architetto o illuminotecnico all’applicazione della norma SIA 491.

Il Canton Zurigo si sta preparando a integrare la norma SIA nella legge edilizia. Questo significa che la legge diverrà vincolante per le autorità politiche di tutto il cantone. Sarà uno strumento forte che ci permetterà di richiamare l’attenzione in ogni momento con i nostri interventi. Sfruttiamo questa opportunità, ad es. alla prossima assemblea comunale con un grande progetto di edilizia pubblica!

Richiedete l’applicazione della norma SIA 491.

Vi ringrazio

2013-2 Occhio alla Luce (pdf)

 

Risposta CdS interrogazione: Inquinamento luminoso per il 150° del CAS

Il CdS afferrma che: “Il CAS, come tutti per altro, non ha di principio la libertà di illuminare come e quando vuole l’ambiente alpino e una notifica al Comune, nell’ottica della massima trasparenza possibile e in qualità di autorità locale, sarebbe stata opportuna”


stemmati_09Interrogazione 23 giugno 2013 n. 140.13
Inquinamento luminoso per il 150° del CAS


Signor deputato,

ci riferiamo alla sua interrogazione del 23 giugno 2013 sulla quale formuliamo le seguenti osservazioni.

1. È a conoscenza del progetto del CAS di illuminare le capanne alpine, in particolare quella del Basodino?

Il CdS non ne era a conoscenza.

2. Per l’illuminazione della capanna del Basodino è stata richiesta un’autorizzazione?

Non è stata richiesta nessuna autorizzazione. Anche l’Ufficio tecnico comunale, che nel frattempo abbiamo sentito, non era a conoscenza dell’intenzione da parte del CAS di illuminare le 26 capanne prescelte sul territorio nazionale, fra le quali quella del Basodino. Il sito internet del CAS informa che l’illuminazione è itinerante (nelle 26 capanne distribuite sul territorio svizzero) e ad opera dell’artista dell’illuminazione Gerry Hofstetter. Il signor Enrico Bryner, in rappresentanza del CAS sezione Locarno che i nostri serviti hanno contattato telefonicamente, ci aveva informato che l’illuminazione sarebbe avvenuta da terra e avrebbe proiettato delle figure artistiche sulla(e) facciata(e) della capanna stessa e non sarebbe stata orientata verso l’alto o sulla cima della montagna. L’evento era previsto per una durata di mezz’ora la sera e mezz’ora il mattino seguente.

3. In caso affermativo chi ha dato la concessione e in quali termini?

4. In caso negativo il Consiglio di Stato ritiene che il CAS abbia la libertà di illuminare come e quando vuole l’ambiente alpino?

Le linee guida per la prevenzione dell’inquinamento luminoso rappresentano uno strumento di aiuto all’esecuzione e di supporto nell’ambito della pianificazione locale. Nel testo viene data applicazione pratica a principi e concetti giuridici generici inclusi in leggi e ordinanze federali, ma occorre rilevare che esse come pure le direttive federali, entrate in vigore nel 2005, non hanno carattere vincolante. In generale esse vengono intese come un utile strumento atto a sviluppare e concepire le fonti luminose, che si presume vengano utilizzate nel tempo, in modo efficiente, efficace e non dispersivo. Il caso oggetto dell’interrogazione sia per la durata particolarmente limitata nel tempo che per l’eccezionalità della stessa sarebbe stato da analizzare nell’ottica dei principi delle linee guida, tenendo pure conto della breve durata dell’evento.

2.

Il CAS, come tutti per altro, non ha di principio la libertà di illuminare come e quando vuole l’ambiente alpino e una notifica al Comune, nell’ottica della massima trasparenza possibile e in qualità di autorità locale, sarebbe stata opportuna.

Ritenute tuttavia la natura, le modalità e la corta durata dell’evento, un intervento urgente non sarebbe stato giustificato.

L’elaborazione della presente risposta ha richiesto complessivamente 6 ore lavorative ai servizi coinvolti.

Voglia gradire, signor deputato, i sensi della nostra massima stima.

PER IL CONSIGLIO DI STATO

Il Presidente:

P. Beltraminelli

Il Cancelliere:

G. Gianella

2013-09-03 Interrograzione r140.13 (pdf)

 

CdT: Il buio è un bene raro che anche da noi sta scomparendo

La terza pagina del CdT di sabato è stata dedicata ad un approfondimento sull’astronomia in Ticino. Una ricca pagina curata da Romina Borla con un’intervista a Stefano Klett sul tema dell’inquinamento luminoso.

vista21-07Le notti anche in Ticino sono sempre meno buie, complice il proliferare di nuove fonti lumi­nose che spesso rischiarano troppo e/o male. E l’inquina­mento luminoso non infastidi­sce solo astronomi e astrofili, impedendo loro di osservare il cielo stellato. L’aumento espo­nenziale di luci artificiali può avere gravi conseguenze sulla natura e sulla salute dell’uomo, sottolinea l’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (cfr. «Prevenzione delle emissioni luminose, rac­comandazioni»). L’inquina­mento luminoso provoca danni all’habitat di animali notturni, con conseguenze a volte letali, e modifica il comportamento di numerose altre specie. Nell’uo­mo favorisce l’insorgere di di­sturbi del sonno dovuto alle al­terazioni del ritmo circadiano. E crea assuefazione ad un paesag­gio notturno eccessivamente ri­schiarato. L’uso smodato e la di­spersione di luce hanno effetti anche sulla sicurezza stradale, in quanto possono abbagliare o distrarre i conducenti. Senza contare la perdita economica: «Si stima che l’illuminazione sprecata – ovvero la luce irradia­ta verso il cielo – si aggiri attorno al 40%», si legge sul sito del Can­tone ( WWW.TI.CH/TROPPALUCE ). «È da almeno un decennio che si parla di questo fenomeno, ma non è ancora stata elaborata una legge finalizzata a contra­starlo», dice Stefano Klett , re­sponsabile della sezione ticine­se di Dark Sky Switzerland, as­sociazione che si prefigge di co­ordinare gli sforzi per salvaguar­dare il buio notturno. Nel 2007 però il Cantone ha emanato delle «Linee guida per la pre­venzione dell’inquinamento lu­minoso» con indicazioni preci­se: ad esempio acquistare lam­pade più efficienti, adattare la potenza di emissione in modo da ottimizzare l’illuminazione, illuminare solo l’oggetto d’inte­resse, gli apparecchi devono il­luminare di principio dall’alto verso il basso. E ancora: valutare l’uso di dispositivi che si accen­dono solo in caso di necessità, l’illuminazione di insegne – fat­ta eccezione per i servizi priori­tari (farmacie, ospedali) e per gli esercizi pubblici – è ammessa dal crepuscolo alle 24, ecc. «Purtroppo si tratta solo di sug­gerimenti che di frequente ven­gono ignorati», denuncia Klett. Ma ci sono altri segnali positivi. Pure la Società svizzera degli in­gegneri e degli architetti (SIA) ha di recente emanato una nor­mativa denominata «Prevenzio­ne delle emissioni inutili di luci all’esterno». «Anche qui si tratta di indicazioni non vincolanti», fa notare l’esperto. «Ogni comu­ne è libero di decidere se seguir­le o no. In ogni caso giudichia­mo positiva l’iniziativa che mira a sensibilizzare una categoria chiave, quella dei progettatori e dei costruttori». Invece a Dark Sky Switzerland non è piaciuta per niente «la trovata» del Club Alpino Svizzero (CAS). «In occa­sione dei festeggiamenti per i 150 anni di attività – spiega Klett – il CAS ha deciso di illuminare 26 capanne alpine, una anche in Ticino: la capanna del Basòdino in Val Bavona (l’evento si è tenu­to giovedì scorso, ndr.). La deci­sione ci stupisce e ci irrita. Co­me sostiene Francesco Cavalli nell’interrogazione che ha inol­trato al Consiglio di Stato a que­sto proposito, risulta incom­prensibile che un’associazione attiva nella tutela dell’ambiente alpino e della sua fauna (statuto CAS Art 3-3) promuova episodi di inquinamento luminoso». At­teggiamento troppo rigido? For­se, ma intanto anche da noi la notte sta scomparendo.

2013-07-20 Corriere del Ticino