CdT – A Gnosca è la paura a creare inquinamento

Per timore delle incursioni dei ladri la proprietaria di una casa ha posato 14 potenti fari sulla gronda del tetto. Le luci illuminano a giorno il suo giardino, ma anche le abitazioni circostanti, la strada cantonale e il cielo sopra il paese. Ma il Comune e i vicini, tra cui il noto astronomo Stefano Sposetti che lì ha il suo osservatorio, non ci stanno. Le perizie attestano che le emissioni luminose eccedono le linee guida cantonali, ma una soluzione sembra per ora introvabile.

gnosca_01L’inquinamento può essere provocato da innumerevoli attività, fonti, circostanze e comportamenti. È raro però che all’origine delle emissioni moleste figuri la paura. Eppure alle nostre latitudini capita anche questo. Come dimostra il caso che riveliamo oggi. Sta travagliando Gnosca da due anni. A causarlo è una cittadina che teme per la propria sicurezza. Una grande paura dei ladri cui è legato uno degli esempi più eclatanti di inquinamento luminoso finora emersi in Ticino. Un po’ per l’entità delle emissioni inutili di luce che disturbano il vicinato, potrebbero causare problemi alla circolazione e danneggiano l’ambiente notturno. Un po’ perché una soluzione sembra introvabile. Un po’ perché, infine, la forte luce notturna ostacola l’attività scientifica che ha portato il nome di Gnosca ad essere noto anche alla NASA. Vicino alla casa illuminata a giorno anche di notte si trova l’osservatorio del docente di fisica al Liceo di Bellinzona e astronomo Stefano Sposetti, collaboratore di progetti internazionali e noto per aver scoperto e fotografato numerosi asteroidi osservando il cielo sopra il paese. Un cielo che da due anni a questa parte non è più quello che gli permetteva osservazioni di qualità con risultati di prestigio. La vertenza vede opposti da una parte la proprietaria di una abitazione lungo la strada cantonale a sud del paese e dall’altro il Comune e il vicinato. Per paura di un’incursione dei ladri nella sua casa, la proprietaria ha fatto piazzare tutto attorno alla gronda del tetto 14 potenti fari che per tutta la notte illuminano a giorno il giardino. Si tratta di 28 lampade a basso consumo energetico che, dato il loro orientamento, rischiarano anche le proprietà circostanti, la strada cantonale e il cielo sopra il paese. Una situazione insostenibile per i vicini le cui notti sono illuminate a giorno. E anche per il Municipio di Gnosca, uno tra i primi Comuni ticinesi (con Coldrerio che ha assunto un ruolo pionieristico a livello nazionale e Lumino) ad emanare un’Ordinanza contro l’inquinamento luminoso, l’illuminazione artificiale eccessiva che impedisce alla notte di essere notte con molte conseguenze negative che pesano sull’uomo, sul paesaggio, sulla flora e sulla fauna. Da quelle legate alla privazione privazione del cielo stellato a quelle riguardanti lo spreco energetico, passando dall’omologazione del paesaggio, dall’alterazione dell’ecosistema e dagli effetti per la sicurezza stradale e per la salute con conseguenze psichiche e fisiche. Un problema del quale si è preso coscienza di recente (non da ultimo tramite l’azione di sensibilizzazione dell’associazione internazionale Dark Sky). L’Ufficio federale dell’ambiente nel 2005 ha emanato le proprie raccomandazioni.E nel novembre 2007 il Cantone ha elaborato delle linee guida per la prevenzione destinate ai Comuni affinché si tenda ad un’illuminazione efficace (illuminare solo ciò che si intende illuminare) ed efficiente (minimizzare costi e effetti collaterali).

Il caso di Gnosca – malgrado l’esistenza dell’Ordinanza, le perizie eseguite da Dark Sky Ticino e dalla SUPSI che hanno attestato che le emissioni luminose dei 14 fari sono eccessive – si trascina da ormai due anni senza possibilità di trovare una via d’uscita. Gli interessi sono contrastanti. La proprietaria, convinta dell’assoluta necessità dei fari per garantire la sua sicurezza e una luce sufficiente alle telecamere, non è disposta ad entrare in materia né su un riorientamento che concentri il fascio luminoso verso il basso, né sull’installazione di un sistema a sensore che attivi le lampade solo in caso di movimenti in giardino, né sull’adozione di un altro sistema di sorveglianza notturno. Ritiene di avere il diritto di tutelare sé stessa e la sua proprietà.

I vicini rivendicano il rispetto del diritto al riposo, la tutela della notte e della possibilità di godere dell’oscurità che rende i corpi cielesti meglio visibili. Il Comune, da parte sua, tenta di veder applicata l’ordinanza adottata per evitare le emissioni luminose eccessive in paese.

Nata come i più tipici casi di confronti tra vicini, ora la vicenda potrebbe portare ad un primo chiarimento in materia a livello cantonale. Da alcuni mesi la vertenza è infatti pendente di fronte al Consiglio di Stato che deve pronunciarsi sul ricorso presentato dalla proprietaria contro il dinniego della licenza edilizia emesso dal Municipio. Vista l’entità dei lavori eseguiti per la posa dei fari, il Comune aveva preteso la presentazione di una domanda di costruzione a posteriori. Era stata inoltrata, ma il permesso è stato negato. Ora si attende che la soluzione possa venir trovata durante un prossimo incontro tra le parti di fronte ai rappresentanti del Consiglio di Stato che tenterà di conciliare.

2009-10-03 Corriere del Ticino

 

CdT: Illuminazione, sprechi da ridurre

Lo chiede una mozione che il Municipio invita ad accogliere. Contenere almassimo l’inquinamento luminoso e, con questo, anche lo spreco energetico: è l’obiettivo della mozione firmata dai PLR Alex Helbling e Fabio Chiappa

locarno2_01Anche a Locarno – si sottolinea nella mozione, presentata nell’ottobre 2007– si avvertono in modo marcato gli effetti sgradevoli causati dall’inquinamento luminoso sull’uomo e sull’ambiente che lo circonda. L’obiettivo, si ribadiva nella mozione, è di «illuminare solo ciò che corrisponde ad un bisogno effettivo degli esseri umani, senza per questo dover rinunciare alle comodità e alla sicurezza». La Commissione del Piano regolatore nel suo rapporto accoglie le indicazioni della mozione, invitando il Municipio a «rivedere i criteri adottati in questo ambito» e procedendo pure a elaborare un regolamento per indurre i privati a spegnere le le insegne luminose pubblicitarie e decorative a partire da una certa ora. Dal canto suo pure il Municipio nelle sue osservazioni sulla mozione si dichiara favorevole ai principiespressi,osservandoanche che «una serie di misure concreteègiàstataverificataesaràancora oggetto di approfondimenti legatiallacertificazione«Cittadell’energia»; il tema dell’inquinamento luminoso farà anche parte delle verifiche nella stesura del Piano del paesaggio cittadino». Sempre in ambito di mozioni, l’Esecutivo invita invece il CC a non accogliere in quanto non attuabile la mozione di Mauro Belgeri (PPD) che chiede una revisione del PR con istituzione di zone di pianificazione e blocco edilizio. Meglio quindi aderire al rapporto della Commissione PR, nel senso di effettuare una valutazione della lista di beni culturali in vista di eventuali vincoli pianificatori. Sia la Commissione PR che il Municipio chiedono poi di accogliere delle modifiche del Piano particolareggiato del Centro storico in senso più limitativo come indicato dalla mozione di

(PS). Infine, per la mozione di Mauro Belgeri che chiede un regolamento del verde pubblico e privato, l’Esecutivo e la Commissione PR propendono per l’inserimento della gestione del verde nell’ambito dell’allestimento del nuovo Piano del paesaggio del PR.

2009-03-14 Corriere del Ticino

 

LaRegione: Locarno, accolta la mozione di Alex Helbling e Fabio Chiappa (Plr)

È stata accolta sia dalla Commissione piano regolatore sia dal Municipio la mozione con la quale i consiglieri comunali Alex Helbling e Fabio Chiappa (Plr) hanno chiesto l’adozione di misure per ridurre l’inquinamento luminoso a Locarno.

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Secondo il Municipio, «il principio di una valutazione di questa tematica anche alle nostre latitudini, con la dovuta proporzione all’importanza del fenomeno, va senz’altro sostenuto, e ciò a maggior ragione se si pon mente a quanto recentemente operato dalla Città nel campo dello sviluppo sostenibile, in particolare con l’adesione all’Associazione “Città dell’energia” avvenuta nell’estate del 2007, ed il successivo avvio dei lavori della fase A della relativa certificazione, intrapresa con la consulenza di Svizzera Energia per i Comuni ed il supporto del gruppo di esperti per l’energia della Commissione municipale per l’ambiente». Tale indirizzo di politica energetico-ambientale troverà una sua codifica nella legislazione comunale, attraverso specifiche indicazioni nel Regolamento comunale. In occasione della citata fase A di certificazione, l’analisi dei vari temi con incidenza energetica si è pure concentrata sul capitolo dell’illuminazione pubblica, in stretta collaborazione con la Ses. In questo senso – rende noto il Municipio – è stata ad esempio ribadita l’attuale prassi nel prevedere la sistematica sostituzione delle lampadine mediante elementi a basso consumo, approfittando dei periodici interventi di manutenzione. «La proposta di regolamentazione delle insegne luminose (spegnimento a partire da una certa ora della notte) – aggiunge – può rientrare pure essa in questo contesto, ritenuto comunque come si riferisca più particolarmente all’illuminazione privata, ed una sua gestione nel senso auspicato vada necessariamente predisposta attraverso la modifica di norme esistenti o l’istituzione di nuove basi giuridiche, secondo un’analisi che il Municipio provvederà ad effettuare. Questo approfondimento potrebbe tuttavia anche condurre a concludere che una simile limitazione non è concretamente proponibile».

L’Esecutivo ritiene che «la proposta di elaborare un piano dell’illuminazione va relazionata ai contenuti del piano del paesaggio, piano generale che dovrà completare la revisione del Pr .È infatti in tale sede che potranno essere valutati gli eventuali potenziali conflitti a livello di inquinamento luminoso. È evidente che occorre essere coscienti che nella misura in cui il piano dovesse contemplare degli investimenti importanti per la sua attuazione, gli stessi dovranno essere confrontati con l’oggettiva disponibilità finanziaria del Comune. Il Municipio ritiene infine doveroso sottolineare come vada attribuito un ruolo di primaria importanza ad un’adeguata illuminazione nel concetto di sicurezza per i cittadini».

Non ha trovato il consenso né del Municipio né della Commissione piano regolatore invece la mozione del consigliere comunale Mauro Belgeri (Ppd) concernente la revisione del Piano regolatore e l’istituzione di zone di pianificazione e blocco edilizio. Il Municipio ritiene che le proposte di Belgeri siano «com- plesse dal profilo formale, materiale e procedurale» e propone invece di aderire alle conclusioni della Commissione, nel senso di effettuare una valutazione della lista di beni culturali che l’Autorità cantonale sottoporrà al Comune una volta terminati i lavori di indagine quale proposta di tutela locale, in vista dell’istituzione di un eventuale vincolo pianificatorio.

Miglior rispondenza ha invece avuto la mozione con la quale Mauro Belgeri chiedeva di elaborare ed adottare un regolamento per il verde pubblico e privato e la nomina di una commissione speciale. Il Municipio propone di aderire alle conclusioni del rapporto commissionale, nel senso di portare a termine l’allestimento del nuovo Piano del paesaggio del Piano regolatore le cui norme di attuazione si soffermeranno pure sulla gestione del verde cittadino. Per contro, viene ritenuta inopportuna l’istituzione di una commissione speciale da parte del Consiglio comunale, ritenuta l’esistenza di strumenti già in vigore e di altri nuovi in divenire.

2009-03-14 LaRegione (pdf)

 

Rete 1: Il Camaleonte, Un mercoledi da leoni con il naso all insu

categoria_camaleonte_grand_01La Trasmissione “il Camaleonte di rete 1 ha presentato l’anno internazionale con dei contributi in diretta dalla Specola Solare di Locarno Monti e dalla sezione ticinese di Dark-Sky Switzerland.

Durante l’intervista oltre ad intrudurre il tema dell’inquinamento luminoso vengono brevemente presentati i progetti divulgativi di Dark-Sky Sezione Ticino per l’Anno Internazionale dell’Astronomia.